venerdì 18 luglio 2008

Chiedo a voi...


..una cosa che non sono ancora riuscita a spiegarmi.

Ieri ho aperto la casella di posta e ho trovato due mail di una mia amica. La prima era questa:

Per chi ama gli animali e non vuole separarsene neanche in vacanza, vi consiglio di visitare questo sito! Troverete un elenco di strutture dove i vostri amici a quattro zampe saranno ben accetti. Fatela girare! http://www.dogwelcome.it/
Susan


per carità, una dritta apprezzabilissima, ma poi leggo la mail dopo:

Amici, ciao a tutti! Queste sono le foto di un gattino che abbiamo raccolto per strada per paura che diventasse la colazione di qualche topaccio tiberino!
Lo abbiamo lavato ed accudito ed ora vorremmo trovargli una famiglia affettuosa che lo prenda con sé... Se siete interessati chiamatemi al 380......

(con tanto di foto allegate del piccolo micetto spelacchiato)

Posto che, tra i motivi che mi hanno spinto a questa riflessione, c'è il fatto che da questa ragazza ricevo mail simili 4 volte al mese e mi hanno vagamente fracassato l'anima perché il finto pietismo è bello quando dura poco, e il fatto che in ufficio non ho nulla da fare, mi è venuto da pensare: ma perché quelli che si professano tanto amanti degli animali, e ti sommergono di email strappacuore, sono poi gli stessi medesimi che ci tengono prima di tutto a precisare che purtroppomiduolemidispiacesonoaffranto, ma!!... io un gatto proprio non lo posso tenere eh, che scherziamo no no, un gatto? ma per carità! lo raccolgo dalla strada perché fa molto san francesco, lo lavo, gli do una ciotola di latte, al massimo guarda, se quel giorno mi sento buono gli posso fare due carezze, ma tenerlo proprio no...tanto ci sono le mail, che non costano niente e lavano la coscienza (che tra l'altro mi sono sporcato da solo, quando nessuno mi ha chiesto nulla).
Secondariamente, non capisco proprio cosa siano queste discriminazioni, secondo cui il gatto è un povero micio indifeso da lavare ed accudire (ovviamente per una mera ragione convenzionale ed estetica)... e i topi sono solo topacci tiberini.

mercoledì 16 luglio 2008

RITORNO AL 1760



Come diventare bravi imprenditori oggi in italia? è una domanda a cui non ho una risposta perchè non sono un imprenditore. però un articolo di oggi mi ha scosso notevolmente.
leggevo della fabbrica mivar, chi non se la ricorda la televisione mivar, tutti più o meno in qualche casa l'hanno avuta, o comunque conosceva qualcuno che ne aveva una. questo marchio nostrano di televisori era abbastanza affidabile e abbastanza economico. bene, questa buona realtà imprenditoriale italiana aveva, pensate, fino a poco tempo fa il 20% della fetta del mercato nazionale di quel settore. ora l'1%. leggendo il titolo abbastanza allarmante: 345 operai perdono il posto, letto subito dopo quello nella stessa pagina (legler jeans 360 operai in cassa integrazione) mi sono incuriosito e sono andato a vedere le cause di un crollo così assurdo, 19 punti % sono tanti.
allora cosa ti scopro nell'articolo? che i mancati investimenti nelle nuove tecnologie (lcd e plasma) hanno fatto precipitare le vendite di questo "nostalgico" del tubo catodico e non solo di quello....
ma come mai un'azienda che ha il 20% del mercato nazionale non investe? o meglio non investe in italia? perchè dal 1996 si parla di un capannone nuovo per la produzione vuoto per il ricatto del padrone che come paletto per la nuova produzione aveva messo: no a sindacati nella nuova fabbrica. quindi investimenti bloccati=perdita di mercato=licenziamenti.
tutto questo giochetto ha causato il depennamento del 90% degli operai, mica male.
quindi un ricatto da prima rivoluzione industriale sennò addio posti di lavoro.
bè da uno, sempre stando all'articolo dell'unità, che in ufficio e in casa ha non busti di mussolini, ma di hitler, non è male.
la mivar ora scomparirà dal mercato? io non credo, magari la troveremo lo stesso in lcd o al plasma, solamente fatta in un altro posto, in romania magari, a 100 euro e 4 morti al mese...

Non avere un benemerito da fare...


Questi sono i momenti in cui auspico che le alpi italiane si attacchino magicamente all'Austria, alla Francia, alla Germania, alla Svizzera, alla Slovenia e al Liechtenstein (non so se ne ho dimenticato qualcuno) e l'italia diventi così un'isola e affondi placidamente e serenamente nella sua idiozia, senza chiedersi perché, come fa sempre, per ogni cosa.
Perché non ci ribelliamo al fatto che permettono a 3 sgallettate di insultare la nostra intelligenza (chi ne è fornito, ovviamente) solo per il semplice motivo che non hanno niente da fare?
Me la immagino la loro giornata tipo.. si alzano, chissà da quale letto, e pensano: oggi cosa mi invento per convincere me stessa che non è vero che farei meglio ad andarmi a nascondere su un monte sperduto nella cordigliera annamitica? Per oggi la risposta a questa domanda delle 3 decerebrate in questione è che l'ultimo spot della tim "promuove una sessualità irresponsabile".
Invece lei, come la promuove la sessualità, responsabile? Mi chiedo, tra le tante cose: perché fare i bigotti ad ogni costo, pensando peraltro di fare una cosa giusta ed apprezzata da tutti?
In una scena di Ecce Bombo Moretti diceva (gridava): "Te lo meriti, Alberto Sordi", all'italiano medio e mediocre che dentro al bar faceva quello che ad ogni italiano riesce meglio fare, patetica retorica.. a me invece viene da dire che ci meritiamo che alla camera lavorino e abbiano facoltà di parola, persone come Manuela di Centa, dalle nevi perenni alla poltrona da deputata, e Gabriella Carlucci. Gabriella Carlucci. Quella che vent'anni fa agitava le bocce e le chiappe al grido di "non fare lo sciocco, guardati Cocco".

domenica 13 luglio 2008

PROSPETTIVE PER IL FUTURO



RIPORTO UN INTERESSANTE ARTICOLO INTERCETTATO SUL WEB...

DI RICHARD C. COOK
Globalresearch

È ufficiale. Segnatelo sui vostri calendari. Il tracollo dell'economia degli Stati Uniti è iniziato. E' stato annunciato la mattina di mercoledì 13 giugno 2007, dai giornalisti economici Steven Pearlstein e Robert Samuelson sulle pagine del Washington Post, uno di principali organi di famiglia dell'elite monetaria degli Stati Uniti.

L'articolo di Pearlstein era intitolato, "Il boom delle acquisizioni, quasi al fallimento" e riguardava la straordinaria quantità di debiti contro i profitti di gestione delle aziende attualmente soggette ad acquisizioni con capitali a prestito.

In un linguaggio alquanto allarmista per le pagine usualmente ultra-moderate del Post, Pearlstein ha scritto, "è impossible predire quando si raggiungerà il momento magico e tutti finalmente si renderanno conto che i prezzi che si pagano per queste aziende ed il debito sostenuto per supportare le acquisizioni, sono insostenibili. Quando accadrà, non sarà bello. Senza distinzione, i prezzi delle azioni e le valutazioni delle aziende crolleranno. Le banche annunceranno perdite decisamente dolorose, alcuni hedge funds chiuderanno le loro porte ed i fondi comuni di investimento privati registreranno utili deludenti. Alcune aziende saranno costrette al fallimento o alla ristrutturazione."

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di FILMARI

Inoltre, "i prezzi delle azioni in caduta indurranno le aziende a ridurre le loro assunzioni e gli investimenti di capitali mentre i governi saranno costretti ad alzare le tasse o ridurre i servizi, poiché calerà il reddito derivato dalle tasse sui capital gains. E la combinazione di ricchezza diminuita e tassi di interesse più alti alla fine indurrà i consumatori a rinunciare ai loro consumi finanziati con debiti. È accaduto dopo che erano crollati i bond-spazzatura e i Risparmi e Prestiti della fine degli anni '80. È accaduto dopo il crollo delle telecom e del tecnologico di fine anni '90. Ed accadrà questa volta."

L'articolo di Samuelson, "la fine del credito economico", lascia la porta un po' socchiusa nel caso il crollo non sia davvero così severo. Ha scritto di tassi d'interesse in rialzo, "poiché aumenta il costo del denaro, il prestito e l'economia potrebbero indebolirsi. Il profondo crollo nell'immobiliare potrebbe peggiorare. Potremmo anche scoprire che il lungo periodo di credito a basso costo ha lasciato un residuo maligno".

Altri giornalisti su tribune meno prestigiose del Post hanno parlato dell'avvicinarsi di un tracollo finanziario per un paio d'anni. Fra loro c'era l'economista Michael Hudson, autore di un articolo sulla bolla immobiliare intitolato, "La nuova strada per la Servitù" nel numero di Harper del maggio 2006. Hudson in alcune interviste ha parlato di "una rottura nella catena" dei pagamenti dei debiti che conduce "ad un lungo e lento arresto economico", con "deflazione delle risorse", "inadempienze di massa sulle ipoteche", ed "un'enorme rapacità di beni" da parte dei ricchi che possono proteggere i loro contanti attraverso il riciclaggio del denaro ed il proteggersi con obbligazioni in valuta estera.

Fra quelli che si stima aprofitteranno del tracollo, c'è il Carlyle Group, il fondo d'investimento comune che include la famiglia Bush ed altri investitori di alto profilo con collegamenti all'interno del governo. Un memorandum del socio fondatore William E. Conway Jr. del gennaio 2007 ai manager dell'azienda, recentemente è apparso che ha dichiarato che, quando l'attuale "ambiente di liquidità"- ad es. credito a basso costo - termina, "l'occasione per comprare sarà di quelle che probabilmente capitano una sola volta nel corso della vita".

Il fatto che il crollo è ora annunciato dal Post indica che è un affare fatto. I membri del Bilderberg, o chiunque siano quelli a cui il Post fa riferimento, hanno deciso. Fai si che tutti sappiano forte e chiaro che è tempo di serrare i boccaporti, correre al riparo, preparare una scorta di cibo in scatola per un paio d'anni, difendere i vostri beni, qualunque essi siano.

Quelli che rimarranno nei guai saranno le persone qualunque i cui beni sono carichi di debiti, come le decine di milioni di creditori ipotecari, milioni di giovani con prestiti per studenti che non possono mai essere ripianati a causa della "riformata" legge del 2005 sul fallimento, o il gran numero di operai con il 401(k) (un tipo di piano d'investimento pensionistico basato su fondi, azioni ed investimenti sul mercato, n.d.t.) o altri programmi pensionistici che sono bloccati sul mercato azionario.

In altre parole suona stranamente come il 2000-2002 tranne forse per la scala molto più vasta. Allora era "soltanto" il decimo peggiore ribasso della storia del mercato, ma oltre un trilione di dollari in ricchezza era semplicemente scomparso. Ciò che fa sembrare l'odierno caso particolarmente sgradevole è che il precedente recupero che ora sta terminando - quello "senza lavoro" - era davvero anemico.

Nè Perlstein nè Samuelson arrivano al fondo della crisi benchè, come Conway del Carlyle Group, puntano alla fine del credito a basso costo. Ma i tassi di interesse sono fissati dalle persone che dirigono le banche centrali e le istituzioni finanziarie. Possono essere influenzati "dal mercato", ma il mercato è controllato dalla gente con soldi che desidera aumentare i propri profitti.

La chiave per capire ciò che sta accendendo è che la Federal Reserve si sta rifiutando di seguire il modello stabilito durante il lungo regno del Presidente della Fed Alan Greenspan in risposta ai vacillanti andamenti economici con pesanti infusioni di credito, come fece durante la bolla delle dot.com degli anni 90 e la bolla immobiliare del 2001-2005.

Questa volta invece, il successore di Greenspan, Ben Bernanke, non prende alcuna iniziativa. Con l'economia sull'orlo del collasso, la Fed sta permettendo che i tassi rimangano fissi. La Fed afferma che la sua politica è dovuta al pericolo di aumentare l' "inflazione inerziale". Ma questo non può essere vero. Il più grande articolo del consumatore, case e beni immobili, sta facendo il pieno. Ufficialmente, la disoccupazione è bassa, ma principalmente a causa di lavori nei servizi a bassa retribuzione. Le merci, inclusi cibo e benzina, sono risaliti ma ciò non è un motivo per permettere che l'intera economia nazionale sia sommersa.

Quindi cosa sta realmente accadendo? In effetti, è semplice. La differenza oggi è che la Cina ed altri grandi investitori esteri, compresi i magnati del petrolio del Medio Oriente, stanno dicendo agli Stati Uniti che se i tassi d'interesse scendono, svalutando quindi ulteriormente i loro già scivolosi portafogli in dollari, non sosterranno più con i loro investimenti i sovradimensionati deficit commerciale e fiscale degli Stati Uniti.

Naturalmente ci siamo infilati in questo dilemma spedendo nell'ultima generazione la nostra produzione industriale in Cina ed altri mercati con lavoro a basso costo. "L'egemonia del dollaro" sta fallendo. In effetti la Cina sta usando i suoi dollari americani per sostituirsi al Fondo Monetario Internazionale come prestatore ai Paesi in Via di Sviluppo in Africa ed altrove. Come offesa aggiuntiva, la Cina può ora imporre una nuova generazione di declino economico per la popolazione americana che è costretta a comprare i suoi prodotti al Wal-Mart esaurendo all'estero ciò che resta del debito disponibile nella nostra carta di credito.

Circa un anno fa, un ex funzionario del Ministero del Tesoro di Reagan, ora noto commentatore sulla TV via cavo, ha affermato che la Cina era diventata la "Banca d'America" e commentava favorevolmente che è "più economico stampare soldi che fare automobili". Ha ha.

E' davvero sconvolgente che nessuno dei candidati politici "di massa" di entrambi i partiti partito abbia attaccato questo argomento durante la campagna. Tutti sono pesantemente finanziati dall'elite finanziaria che avrà comunque profitto non importa quanto male debba patire l'economia degli Stati Uniti. Ogni candidato tranne Ron Paul e Dennis Kucinich tratta la Federal Reserve come la quinta immagine scolpita sul monte Rushmore. E perfino i cosiddetti progressisti stanno zitti. Il weekend prima che uscissero gli articoli di Perlstein e Samuelson, c'era un grande congresso progressista a Washington DC, chiamato "Domare il gigante corporativo". Non una singola sessione è stata dedicata agli argomenti finanziari.

Cosa potrebbe accadere? Suggerirei quattro possibili scenari:

Accettazione da parte della popolazione degli Stati Uniti di una diminuita prosperità e di un ruolo in declino a livello mondiale. Fare buon viso a cattiva sorte. Vivete con i vostri genitori fino alla quarantina anziché alla trentina. Fate 2 o 3 lavori part-time alla volta, se riuscite a trovarli. Morite giovani se perdete la vostra assistenza sanitaria. Dichiarate fallimento se potete, o semplicemente defilatevi dai vostri debiti finchè non riesumano il carcere per i debitori come hanno fatto a Dubai. Nel frattempo, la Cina compra negli Stati Uniti sempre più proprietà, case e attività, come hanno suggerito gli economisti più vicini alla Federal Reserve. Se sei un immigrante illegale intraprendente, continua a divertirti ad alimentare l'economia sommersa, evita le licenze commerciali e le tasse, ed affitta case collettive ai tuoi amici.

I tempi della crisi economica producono tensioni internazionali ed i politici tendono ad andare a fare la guerra piuttosto che affrontare l'argomento economia. L'esempio classico è la depressione mondiale degli anni Trenta che portò alla seconda guerra mondiale. Le condizioni nei prossimi anni potrebbero essere cattive come erano allora. Potremmo avere una guerra davvero grande se gli USA decidono una volta per tutte di disimpegnarsi e lasciare che la Cina, o chiunque altro, ci rimetta le penne. Se non vogliono più i nostri dollari o il nostro debito, che ne dite di un po' di bombe atomiche?

Forse alla fine avremo una rivoluzione sia dalla destra che dal centro che coinvolgerà la legge marziale, la sospensione della Carta dei Diritti, ecc., combinata ad un qualche genere di dittatura militare o di lavori forzati. Comunque siamo sulla buona strada. Dimenticatevi una rivoluzione dalla sinistra. Non vorrebbero che nessuno se la prendesse con loro per aver voluto essere troppo radicali.

Potrebbe mai esserci un reale tentativo di riforma, forse persino un semplice tentativo di tornare al New Deal? Dato che le cause della crisi sono monetarie, così devono essere le soluzioni. Il primo passo dovrebbe essere l'abolizione della Federal Reserve come banca d'uscita e la trasformazione da parte del governo federale del sistema di credito nazionale in un genuino programma di utilità pubblica. In questo modo potremmo ricostruire i nostri sistema produttivo ed infrastrutture pubbliche e sviluppare una politica di assicurazione del reddito che avvantaggerebbe tutti.

L'ultima è l'unica soluzione ragionevole. Ci sono riformisti monetari che sanno come farlo se qualcuno desse loro mezza chance.

Richard C. Cook è l'autore "Il Challenger svelato: un resoconto dall'interno di come l'amministrazione Reagan ha causato la più grande tragedia dell'era Spaziale". Analista federale in pensione, la sua carriera ha compreso lavori con la Commissione per il servizio civile USA, la Food and Drug Administration, la Casa Bianca di Carter e la NASA, seguita da 21 anni al Ministero del Tesoro degli Stati Uniti. Ora è uno scrittore e consulente con sede a Washington. Il suo libro "Sosteniamo queste verità: La speranza della riforma monetaria" sarà pubblicato alla fine di quest'anno. Il suo sito web è www.richardccook.com.

venerdì 11 luglio 2008

L'ignoranza è una brutta bestia...




...e da oggi ha anche un volto e un nome: eccolo. (davvero uno dei ragazzi più brutti che mi sia capitato di vedere in vita mia).

Bocciato per la seconda volta alla maturità, e i giornali, i siti web e i vari "mezzi di informazione" titolano: "Maturità, il figlio del Senatùr non ce la fa: futuro politico?", giustamente si chiedono: vista l'ignoranza, sarà quello il futuro che lo aspetta?

giovedì 10 luglio 2008

L'ANALISI PIU' LUCIDA.... COME SEMPRE


Caro direttore,
quando tutta la stampa (Unità compresa), tutte le tv e persino alcuni protagonisti dicono la stessa cosa, e cioè che l’altroieri in Piazza Navona due comici (Beppe Grillo e Sabina Guzzanti) e un giornalista (il sottoscritto) avrebbero “insultato” e addirittura “vilipeso” il capo dello Stato italiano e quello vaticano, la prima reazione è inevitabile: mi sono perso qualcosa? Mi sono distratto e non ho sentito alcune cose - le più gravi - dette da Beppe, da Sabina e da me stesso? Poi ho controllato direttamente sui video, tutti disponibili su you tube e sui siti di vari giornali, e sono spiacente di comunicarti che nulla di ciò che è stato scritto e detto da tv e giornali (Unità compresa) è realmente accaduto: nessuno ha insultato né vilipeso Giorgio Napolitano né Benedetto XVI. Nessuno ha “rovinato una bella piazza”. E’ stata, come tu hai potuto constatare de visu, una manifestazione di grande successo, sia per la folla, sia per la qualità degli interventi (escluso ovviamente il mio).

Per la prima volta si sono fuse in una cinque piazze che finora si erano soltanto sfiorate: quella di Di Pietro, quella di molti elettori del Pd, quella della sinistra cosiddetta radicale, quella dei girotondi e quella dei grillini, non sempre sovrapponibili. E un minimo di rigetto era da mettere in conto. Ma è stata una bella piazza plurale, sia sotto che sopra il palco: idee, linguaggi, culture, sensibilità, mestieri diversi, uniti da un solo obiettivo. Cacciare il Caimano. Le prese di distanza e i distinguo interni, per non parlare delle polemiche esterne, sono un prodotto autoreferenziale del Palazzo (chi fa politica deve tener conto degli alleati, delle opportunità, degli elettori, di cui per fortuna gli artisti e i giornalisti, essendo “impolitici”, possono tranquillamente infischiarsi). La gente invece ha applaudito Grillo e Sabina come Colombo (anche quando ha chiesto consensi per Napolitano), Di Pietro, Flores e gli altri oratori, ma anche i politici delle più varie provenienze venuti a manifestare silenziosamente. Applausi contraddittorii, visto che gli applauditi dicevano cose diverse? Non credo proprio. Era chiaro a tutti che il bersaglio era il regime berlusconiano con le sue leggi canaglia, compresi ovviamente quanti non gli si oppongono.

Come mai allora questa percezione non è emersa, nemmeno nei commenti delle persone più vicine, come per esempio te e Furio? Io temo che viviamo tutti nel Truman Show inaugurato 15 anni fa da Al Tappone, che ci ha imposto paletti (anche mentali) sempre più assurdi e ci ha costretti, senza nemmeno rendercene conto, a rinunciare ogni giorno a un pezzettino della nostra libertà. Per cui oggi troviamo eccessivo, o addirittura intollerabile, ciò che qualche anno fa era normale e lo è tuttora nel resto del mondo libero (dove tra l’altro, a parte lo Zimbabwe, non c’è nulla di simile al governo Al Tappone). In Italia l’elenco delle cose che non si possono dire si allunga di giorno in giorno. Negli Stati Uniti, qualche anno fa, uscì senz’alcuno scandalo un libro di Michael Moore dal titolo “Stupid White Man” (pubblicato in Italia da Mondadori…), tutto dedicato alle non eccelse qualità intellettive del presidente Bush. Da dieci anni l’ex presidente Clinton non riesce a uscire da quella che è stata chiamata la “sala orale”. In Francia, la tv pubblica ha trasmesso un programma satirico in cui un attore, parodiando il film “Pulp Fiction” in “Peuple fiction”, irrompe nello studio del presidente Chirac, lo processa sommariamente per le sue innumerevoli menzogne, e poi lo fredda col mitra. A nessuno è mai venuto in mente di parlare di “antibushismo”, di “anticlintonismo”, di “antichirachismo”, di “insulti alla Casa Bianca” o di “vilipendio all’Eliseo”. Tanto più alta è la poltrona su cui siede il politico, tanto più ampio è il diritto di critica e di satira e anche di attacco personale.

Quelli che son risuonati l’altroieri in piazza Navona non erano “insulti”. Erano critiche. Grillo, insolitamente moderato e perfino affettuoso, ha detto che “a Napolitano gli voglio bene, ma sonnecchia come Morfeo e firma tutto”, compreso il via libera al lodo Alfano che crea una “banda dei quattro” con licenza di delinquere. Ha sostenuto che Pertini, Scalfaro e Ciampi non l’avrebbero mai firmato (sui primi due ha ragione: non su Ciampi, che firmò il lodo Schifani). E ha ricordato che l’altro giorno, mentre Napoli boccheggia sotto la monnezza, il presidente era a Capri a festeggiare il compleanno con la signora Mastella, reduce dagli arresti domiciliari, e Bassolino, rinviato a giudizio per truffa alla regione che egli stesso presiede. Tutti dati di fatto che possono essere variamente commentati: non insulti o vilipendi.

Io, in tre parole tre, ho descritto la vergognosa legge Berlusconi che istituisce un’ ”aggravante razziale” e dunque incostituzionale, punendo - per lo stesso reato - gli immigrati irregolari più severamente degli italiani, e mi sono rammaricato del fatto che il Quirinale l’abbia firmata promulgando il decreto sicurezza. Nessun insulto: critica. Veltroni sostiene che io avrei “insultato” anche lui, e che “non è la prima volta”. Lo invito a rivedersi il mio intervento: nessun insulto, un paio di citazioni appena: per il resto la cronistoria puntuale dell’ennesima resurrezione di Al Tappone dalle sue ceneri grazie a chi - come dice Furio Colombo - “confonde il dialogo con i suoi monologhi”. Sono altri dati di fatto, che possono esser variamente valutati, ma non è né insulto né vilipendio. O forse il Colle ha respinto al mittente qualche legge incostituzionale, e non me ne sono accorto? Sono o non sono libero di pensare e di dire che preferivo Scalfaro e i suoi no al Cavaliere? Oppure la libertà di parola, conquistata al prezzo del sangue dai nostri padri, s’è ridotta a libertà di applauso? Forse qualcuno dimentica che quella c’è anche nelle dittature. E’ la libertà di critica che contraddistingue le democrazie. Se poi a esercitarla su temi quali la laicità, gli infortuni sul lavoro, l’ambiente, la malafinanza, la malapolitica, il precariato, la legalità, la libertà d’informazione sono più i comici che i politici, questa non è certo colpa dei comici.

Poi c’è Sabina. Che ha fatto, di tanto grave, Sabina? Ha usato fino in fondo il privilegio della satira, che le consente di chiamare le cose con il loro nome senza le tartuferie e le ipocrisie del politically correct, del politichese e del giornalese: ha tradotto in italiano, con le parole più

mercoledì 9 luglio 2008

NO CAV DAY


riporto i link degli interventi di ieri fatti a piazza navona.
per chi non li ha visti o sentiti consiglio di approfittarne per capire come la stampa nazionale stà strumentalizzando quello detto ieri. ancora si parla della volgarità di sabina, come si parlava solamente delle volgarità di daniele (luttazzi) quando chiusero decameron...
siamo un paese piccolo con dei cittadini piccolissimi, nani direi.
W le persone libere che hanno qualcosa da dire...

TRAVAGLIO
http://www.youtube.com/watch?v=Uq_qm_CW4-M
DI PIETRO
http://www.youtube.com/watch?v=AUqjcW_silI
GUZZANTI
http://www.youtube.com/watch?v=zhbxQMcf-CY
OVADIA
http://www.youtube.com/watch?v=DrzOQQzGNKM
GRILLO 1
http://it.youtube.com/watch?v=OknMYfMnAUw
GRILLO 2
http://it.youtube.com/watch?v=r-bbJ83zIbk
CAMILLERI
http://it.youtube.com/watch?v=i3ZysFkMTZ0
CELESTINI
http://it.youtube.com/watch?v=5DMdKSmYD3A

mercoledì 2 luglio 2008

LA PAURA FA 2008


non è un momento "buono" quello che stiamo vivendo. segnali sempre più inquietanti mi arrivano sempre più violenti. una paura (in) fondata forse ma molto potente.
la stessa paura ossessiva che mi prese la notte del 14 aprile scorso.
paura che qualcosa di molto pericoloso stia accadendo in questo momento nel mondo. l'ascesa di nuovo ordine mondiale contro i poveri di tutto il mondo. sudditi quelli "occidentali" schiavi e merce tutti gli altri.
le associazioni di pensiero che mi portano a credere questo sono tantissime.
l'ultima, il via libera  del presidente della repubblica al DDL sull'impunità, l'ossessiva propaganda (l'attacco di questi giorni ha passato il livello di guardia), le forzature del trattato di lisbona, eccetera, eccetera, eccetera...