martedì 24 novembre 2009

Tanto per rimanere sull'argomento.


Scappa scappa, che stanno arrivando. "Tangenti sul terremoto primi arresti a L'Aquila per la ricostruzione. Manette per due esponenti del Pdl. Il pm: promettevano appalti in cambio di favori" (Repubblica, p.21). Al processo Parmalat, invece, parla per la prima volta Calisto Tanzi e sono dolori: "Parmalat pagava i politici del '60 e le banche sapevano del falso dal 2002". Tirate in ballo pesantemente Monte dei Paschi, Jp Morgan, Mediobanca e Banca di Rom

Milano, Napoli, Genova, Parma, Palermo e L'Aquila. Siamo alla vigilia di un'esplosione giudiziaria che è qualcosa di più di una nuova Tangentopoli, perché questa volta non ci sono dentro solo i politici e qualche grande impresa, ma anche le banche e pezzo di mafia investitrice. Questa modesta rassegna lo dice da tempo, almeno da quando hanno arrestato Giuseppe Grossi, il re delle "bonifiche". Lo annusano anche i poteri marci e questo spiega tutto il gran maneggio intorno a codici e codicilli.

Da Dagospia a cura di Minimo Riserbo e Fabalà

venerdì 20 novembre 2009

Comunione e fatturazione


"A differenza di Tangentopoli, non c'è un Mario Chiesa che crolla e parla. Però ci sembra di stare vicino a un sistema di corruzione molto esteso" così si legge nel retroscena a pagina 25 di Repubblica del 20-11-2009. Siamo di fronte ad una nuova Tangentopoli?
Guarda un po' si parla dell'infame "cip 6" che Grillo sputtanava anni fa! 3 miliardi (MILIARDI) di euro che escono dalle tasche dei cittadini per finire nei conti correnti dei gestori degli inceneritori, non termovalorizzatori che è una parola che non significa nulla, ma inceneritori che producono nanoparticelle altamente cancerogene come dimostrato dagli studi del Prof. Montanari.

giovedì 5 novembre 2009

Piero Brambilla Ostellino

L'editoriale di oggi è affidato a Piero Ostellino, vice direttore, se non sbaglio, della storica testata di via Solferino. I passaggi salienti di questo modesto articolo sono riassunti in tutte le uscite televisive dei berluscones, in primis il "ministro" Brambilla, che l'altra sera a Ballarò non faceva che ripeterli ad ogni intervento: ottima gestione delle "emergenze" rifiuti a Napoli e terremoto in Abruzzo, ottima politica estera con Russia e Libia (due dittatori) facendo incazzare non poco gli U.S.A., aggiungendo il merito (???) di aver salvato l'Italia dalla gioiosa macchina da guerra di Occhetto giustificando persino la sua (di Berlusconi) vocazione monopolistica. Il noto liberale rimprovera invece, al capo del governo, tre riforme "promesse e non realizzate": quella fiscale (tre aliquote, zero, 23 e 33 per cento) e un taglio progressivo dell'Irap; quello della pubblica amministrazione (riduzione della spesa e semplificazione legislativa); quella giudiziaria (separazione delle carriere). Sempre secondo Ostellino le colpe di questa mancata "rivoluzione" non sono tutte del governo e del suo primo ministro, ma anche, i ritardi culturali del Paese, le resistenze corporative e infine la terribile crisi economica.

Vorremmo ricordare al grande liberale Ostellino quanto segue: le "emergenze" proprio perché emergenze non dovrebbero nemmeno essere annoverate nell'azione di governo in quanto azioni straordinarie dovute a cause di forza maggiore alle quali nessun governo poteva e doveva tirarsi indietro. In più, i rifiuti di Napoli sono scomparsi solo dalle tv per essere sostituiti da quelli che, come Ostellino, dichiarano che il problema è stato risolto, va aggiunto che nel frattempo Palermo, Catania e qualche altro centro del sud di cui non ci sono notizie sono arrivate allo stesso punto di Napoli. Gli sfollati abruzzesi sono ancora in gran parte nelle tende. I rapporti con Putin e Gheddafi ci stanno mettendo in grave difficoltà internazionale con gli U.S.A. nei confronti dei quali siamo sempre una sorta di cortile di casa (se l'è dimenticato forse questo Ostellino?), le enormi figuracce fatte dal premier ad ogni incontro internazionale poi hanno enormemente danneggiato la nostra credibilità e infine la mossa dello scudo fiscale ha aperto un conflitto incredibile con la nazione neutrale per eccellenza, la Svizzera.
Veniamo poi alle tre promesse non mantenute.
Taglio delle tasse. In un Paese dove gli unici che pagano le tasse sono quelli a basso reddito perché tutti gli altri evadono, il taglio delle tasse sembra quantomeno assurdo, direi prima facciamole pagare a tutti invece di fare sempre condoni, poi si potrà pensare di abbassare le aliquote a chi guadagna poco, solo a chi guadagna poco, quelli che guadagnano tanto avranno comunque i soldi per sopravvivere alla grande. L'Irap è solo per le aziende e finanzia la sanità, se Ostellino ci spiega dove trovare le coperture necessarie ci farebbe un enorme piacere.
Pubblica amministrazione. Brunetta non ha fatto che colpire le ultime ruote del carro, rivelandosi poi come sempre, una cosa oltre che profondamente ingiusta, soprattutto inutile. Anche qui bisogna colpire quelli che stanno sopra nella catena di comando se si vuole cambiare qualcosa, ma per un governo che rappresenta le élite è una cosa piuttosto complicata.
Riforma giudiziaria. La separazione delle carriere era un punto del progetto eversivo della P2 quindi è sbagliato a prescindere. Berlusconi pensa di riformare la giustizia solo per sfuggire ai processi e mai per aiutare i cittadini che come Bianzino e Cucchi entrano in galera per un po' di hascisc e ne escono in una busta di plastica.

In conclusione niente di questo articolo è salvabile se si conoscono davvero i problemi del nostro Paese. Vorrei tanto sapere perché un buon direttore come De Bortoli pubblichi queste nefandezze, poi se uno pensa a chi sono gli azionisti del C.D.S. ha la risposta e gira pagina, o ci scrive una nota come me :).