mercoledì 14 ottobre 2009

PD, PDL, e la vera sinistra che non c'è


Il momento è tragico, la crisi non è affatto finita anzi deve ancora entrare nel pieno, se i dati economici ascoltati ieri su radio 24 sono veritieri e, non c'è nessun motivo per pensare il contrario. Radio 24 è la radio del sole 24 ore e visto che l'ascolto è quasi nella totalità composto da persone che hanno i soldi le informazioni vanno date bene. Il dato più allarmante e che più mi fa credere che della crisi non ne usciremo facilmente è il prezzo dell'oro che ieri ha raggiunto il suo punto più alto di sempre.
Intanto parliamo di crisi. Tutti si riempono la bocca con la parola crisi ma quanti sanno veramente cos'è? io ho poche riminiscenze scolatistiche e qualcosa in più ho capito studiano da solo da qualche anno a questa parte. In macro economia vi sono varie fasi del mercato, boom, espansione, contrazione, stagnazione, recessioni e crisi. La crisi è l'ultimo e più basso punto che un economia di mercato possa avere. Le crisi ci sono sempre state nel sistema capitalistico tanto è vero che si possono dividere in categorie per l'esattezza 2: crisi ciclica e crisi strutturale o sistemica. Questa che stiamo vivendo noi è spacciata dai governati come una crisi ciclica, ovvero una delle tante crisi che il capitalismo mondiale vista la sua fallibilità ha creato da se in tantissimi anni. Le soluzioni messe in campo fin qui sono sempre le stesse solo in modo più massiccio, vista l'ampiezza della crisi attuale. Le banconote emesse e buttate sul mercato dagli U.S.A. di Obama ne sono la prova più lampante. A ruota tutti i paesi industrializzati del mondo li hanno seguiti, chi più chi meno aumentando il debito pubblico. Discorso a parte, come al solito, merita l'Italia in cui il cretino tremorti, forse uno dei peggiori ministri del tesoro che si possono trovare su piazza, non solo ha messo in campo risorse assolutamente inadeguate (in confronto agli altri paesi europei, per non parlare degli USA), per quello che immettere nuovo denaro sul mercato possa valere per risolvere la crisi, ma il debito pubblico italiano è passato dal 104% del Pil sotto il governo Prodi al 120% previsto per il 2010. Allora intanto il fiscalista dovrebbe spiegare agli italiani che cosa ha fatto il suo governo con tutti questi soldi. Ho ascoltato con le mie orecchie almeno 3 interrogazioni parlamentari che riguardavano l'assurdo aumento del debito pubblico senza avere mai una risposta dallo pseudo ministro, 2 su 3 non era neppure presente in parlamento. Secondo me non lo sa nemmeno lui. Anche Scalfari dalle colonne del suo giornale questa estate chiedeva il conto, rispose inspiegabilmente l'inutile Brunetta giustificando, parzialmente e non del tutto solo 5-6 miliardi di euro quando qui si parla di cifre da capogiro (ieri il debito ha fatto il nuovo record 1754, 543 MILIARDI di euro ad Agosto 2009). Quindi in ultima analisti spariscono una marea di soldi senza nessuna soluzione per chi non riesce più a sopravvivere.
La questione è piuttosto complicata ma secondo me il punto di partenza è quello sbagliato e tutte le pseudo soluzioni non saranno efficaci, per lo più rimanderanno il problema.
La crisi non è ciclica ma strutturale e pochissimi analisti hanno il coraggio di dirlo fino in fondo, il ricorso ai beni rifugio (l'oro) spiega come chi investe sul mercato non si fidi affatto delle soluzioni prese dai governi di tutto il mondo e che la ripresa è tutt'altro che vicina.
In tutto questo scenario catastrofico in Italia che succede?
Il partito di Berlusconi (non perché ne è il presidente ma perché ne è il padrone) pensa a salvare il capo dalla giustizia e occupandosi (male) delle catastrofi che si abbattono su questo disgraziato Paese (terremoto, alluvioni) confermando che l'unica cosa che interessa a questo tipo di élite è di sopravvivere con minor danno (per loro) possibile.
Il P.D. erede (almeno per più della metà dei voti) del più grande partito comunista del mondo occidentale è da 6 mesi impegnato in un congresso inutile e fratricida che non fa altro che aggravare la sua crisi interna e quando fa proposte sono solo sull'immediato e rincorrendo un capitalismo che va verso la sua inesorabile fine.
La sinistra cosidetta radicale è sparita dal parlamento italiano prima e da quello europeo poi, stenta a ricompattarsi viste le tante anime che lo compongono e pian piano è sparita da punto di riferimento per i più deboli nella catena di montaggio del capitalismo. Eppure dovrebbe essere (grazie agli insegnamenti di Marx e Bakunin) l'unica forza in grado di poter dare alle persone risposte concrete, perché questo tipo di situazione era stata prevista e analizzata a fondo dai due grandi rivoluzionari, tant'è che molti economisti mondiali non di matrice marxiana si sono messi a ristudiare proprio il filosofo economista tedesco (per Bakunin il discorso è diverso). Invece chi è cresciuto con quell'idea l'ha pian piano abbandonata e questo secondo me ha portato questa crisi di consensi come mai si era vista in Italia.
Le soluzioni ci sono vanno affrontate, discusse e portate avanti nel modo più chiaro possibile, le masse seguiranno.

martedì 13 ottobre 2009

Indro era un'altra cosa.



Ieri sera dopo molto tempo ho rivisto il Tg1 dall'inizio potendo così vedere la parte politica di Min zo lin. Lo scontro con la parte di élite che non sopporta Berlusconi si acuisce sempre di più e il direttore zerbino che si è scelto fa la sua parte. Nel suo solito editoriale domenicale Scalfari dalle colenne del suo giornale redarguiva nemmeno tanto gentilmente Ferruccio de Bortoli per la sua linea editoriale troppo debole contro il governo, stessa cosa aveva fatto Marco Travaglio, anche se per essere onesti Travaglio ha sempre attaccato, giustamente, il corriere delle banche, anche quando scriveva per l'Unità, alcune sue rubriche su Ostellino, Battista, Galli della Loggia sono da antologia giornalistica. Il tg 1 di ieri sera era assurdo, veniva intervistato prima De Bortoli che apriva il fuoco di fila verso Scalfari e Travaglio poi venivano ascoltati i pareri del cerchiobottista Polito (uno dei peggiori giornalisti italiani, non si sa perché amico di D'Alema a cui è stato anche dato il privilegio di mettere la sua redazione nella gloriosa sede di via delle botteghe oscure) che difendeva Ferruccio sia dal Premier che da Scalfari (cerchiobottista appunto) e poi il portavoce televisivo del cavaliere Belpietro (con doppia marketta ad Angelucci editore sia del Riformatorio che di (non)Libero), nessuno per Repubblica. La scorrettezza di questo gesto è stato poi giustamente evidenziato dallo stesso Scalfari che ha chiamato telefonicamente L'infedele su la 7 del suo amico Lerner, era presente in studio proprio de Bortoli. Queste guerre fra ricchi non mi toccano più di tanto ma la scorrettezza fatta contro chi non è allineato al capo mi fa parteggiare per De Benedetti, fermo restando che se sparissero tutti e due (Berlusconi e De Benedetti) e i loro averi fossero ripartiti equamente tra chi ne ha bisogno sarebbe assolutamente meglio. L'intervento di uno degli ultimi decani del nostro giornalismo è stato un po' moscio, non aiutato dal pessimo audio della telefonata Scalfari ha forse usato troppo bon ton verso de Bortoli e soprattutto non ha attaccato per niente il vice direttore di Feltri anche lui presente che ne aveva dette di tutti i colori fino a quel momento.

Tutti e due ex fascisti, tutti e due ricchi e borghesi, amici delle élite compreso Berlusconi, tutti e due molto distanti da me, tutti e due ottimi giornalisti ma Montanelli era un'altra cosa.

Indro vorrei davvero sapere cosa diresti ora.

venerdì 2 ottobre 2009

Puttane di regime


Ieri sera il "tribuno della plebe" ha organizzato una puntata davvero niente male.
Ospiti in studio: Travaglio, Norma Rangeri (il Manifesto), Maria Latella (amica biografa di Veronica Lario), Emiliano (sindaco di Bari), Porro (vice direttore de Il Giornala house orgam del presidente del consiglio), Belpietro (direttore di Libero), in collegamenteo esterno Bernstein (premio Pulitzer caso Watergate) e l'escort più famosa del momento: Patrizia D'Addario.

Intanto va registrato che per la prima volta Vespa fa il dopo festival, ovvero un controcanto alla trasmissione di Santoro che era appena terminata, una cosa a quanto sembra mai accaduta prima, qualcosa di particolare deve essere successo, o no?

Quindi per la prima volta dopo gli scandali estivi una Tv italiana intervista la protagonista del "più grande scandalo dell'epoca berlusconiana" (Copy Rangero) e Berlusconi e famigli sono in fibrillazione. Primo diktat nanesco: Nessuno del centro(?)-destra vada da Santoro. Riuscito.
Secondo diktat: fermate la trasmissione non può andare in onda intervengono per bloccare la trasmissione: Ghedini, Tarantini, i legali di rai 2, Cicchitto, la banda bassotti, gamba di legno, macchia nera, Bud Spancer, joker, silver surfer e Lex Luthor. Mancava solo "sciaboletta" Scajola in missione negli States. Santoro se ne fotte di tutti e va in onda. E cosa ti combina?
Dice quello che tutti nel mondo sanno tranne il 70% degli Italiani che si informa solo con la tv italiana: che un giovane "imprenditore" per far carriera sapendo i vizi del "drago" (copy Lario) organizza seratine spinte con ragazze a pagamento con il consenso di tutti, "drago" compreso.
Infatti la vera domanda la fa Santoro (e chi sennò Porro?) ed è questa: Patriza ma Berlusconi sapeva che lei era una escort?
Risposta: "si, come lo sapevano tutti".
La D'Addario afferma convinta che Berlusconi sapeva che stava per passare una notte con una puttana sulla base di semplici deduzioni: 1) lo sapevano tutti, anche la Montereale che poi ha ritrattato (ma ci sono le registrazioni in tribunale, quindi vedremo),
2) di solito dopo la nottata pagava Berlusconi ("te l'ha data la busta?")
3) che che ne dica Ghedini ("ne può volere quante ne vuole gratis") la prostituzione vale non solo per denaro ma anche per gratifiche lavorative (veline, comparsate, minstri).

In ultima analisi Berlusconi, ora è ufficiale andava (va?) a mignotte e le paga come tutti e mi sembra anche giusto visto che i soldi ne ha più di tutti.

Due cose ancora di ieri sera la prima: Belpietro è andato a casa si Berlusconi poco prima della messa in onda. Cosa è andato a fare? "Ufficialmente" è stato detto "era un incontro già programmato" e non si spiegherebbe il perché visto che Libero è di proprietà della famiglia Angelucci, che siano allora prestanome di Berlusconi? Addirittura il Messaggero rivela che era andato a spiegare al capo la sua prensenza visto che Berlusconi aveva intimato a tutto il centro(?) destra di non partecipare, cosa abbastanza avvilente per uno che dice sempre di non aver padroni. Per me è andato a concordare con il protagonista della vicenda la strategia difensiva. Non riesce nemmeno ad avere un opinione sua questo "direttore"? Bah.
La seconda: l'intervento di Bernstein.
Interpellato da Santoro sulla situazione della stampa Italiana sembra non voler entrare nel merito dicendo di non conoscere bene la situazione e di non occuparsi della politica interna di un Paese straniero. Finito il suo intervento la trasmissione va avanti fino a quando non chiede di ri-intervenire sparando a palle incatenate contro il governo "ridicolo".
Cosa è successo per far cambiare così repentinamente la sua opinione? senza troppe dietrologie secondo me assistendo allo scempio assoluto delle dichiarazioni dei suo "colleghi" Porro e Belpietro si è fatto rodere il culo e ha dato una lezione di giornalismo ai due lacchè in studio.

Notizia di poco fa boom di ascolti per la trasmissione quasi il 30% di share e oltre 7 milioni di spettatori, forse troppi per una trasmissione che porta voti alla destra, ora è davvero a rischio chiusura.

giovedì 1 ottobre 2009

Gelmini-Caligola


"Vorrei che a farlo cadere fosse un giudizio elettorale sul suo operato politico, e non una campagna giornalistica sulle sue scopate con le escort: soprattutto quando questa campagna è spalleggiata da Avvenire, che ha usato ben altri pesi e misure per la pedofilia ecclesiastica e per la sua copertura da parte dell'allora cardinale Ratzinger (...) Il mio problema è proprio lei signor ministro. E non tanto e non solo perché ricopre una carica per la quale non ha la minima competenza, ma anzitutto e soprattutto per le innominabile motivazioni che hanno portato lei e la sua collega Mara Carfagna alla carica che ricoprite (...).
C'entra la necessità etica di non collaborare con chi costituisce, nella Roma di oggi, l'analogo dei cavalli-senatori di Caligola nella Roma di Ieri (...). I razzisti veri sono altri, e cioè coloro per i quali tutti gli ebrei sono democratici e tutti gli islamici fondamentalisti. E invece ci sono ebrei fondamentalisti e islamici democratici; negarlo significa fare di tutta l'erba un fascio, e a me i fasci non piacciono, di qualunque "razza" siano. Mi piacciono invece molti ebrei democratici, da Amos Luzzato a Moni Ovadio a Noam CHomsky, dei quali sono amico, e sto benissimo anche con ebrei ortodossi come il premio nobel per l'economia Robert Aumann. Sono i fondamentalisti che non mi piacciono e se questo significa non essere simpatico a certa gente, compresa lei, sopravviverò bene ugualmente. Anzi, molto meglio che se fossi simpatico a loro e a lei".
Piergiorgio Odifreddi distrugge così sul Fatto Quotidiano la Gelmini che dal palco della festa del PDL aveva pensato bene di definire il matematico un "imbecille" e un "razzista".

Che paese è dove una che per diventare avvocato fa l'esame a Reggio Calabria perché "è più facile" e diventa ministro per doti di letto si permette di apostrofare così un insigne professore universitario giudicatelo voi.

poi giro pagina e a pag. 10 del Fatto trovo un articolo di Ferruccio Pinotti di cui ho letto tempo fa "poteri forti" inchiesta sconvolgente sul caso Calvi che illustra gli accordi fra Comunione e Liberazione e la Lega Nord. Consiglio a tutti di leggerlo perché ne vale veramente la pena. Eccone un piccolo stralcio: "Proprio le complicità della sinistra rendono forte e pregnante l'intesa tra C.L. e Lega. Al Meeting di Rimini 2009 gli invitati d'onore, oltre ai vertici della Lega, sono stati invitati Pierluigi Bersani e Enrico Letta, non Silvio Berlusconi, il cui mancato invito (il cavaliere non è stato gradito nemmeno per un saluto) è apparso un segnale chiarissimo: la galassia di Comunione e Liberazione considera già archiviato Berlusconi".
Di Pinotti ho appena comprato "l'unto del signore" che parla indovinate di chi? Sono proprio curioso di leggerlo visto l'effetto che mi fece "poteri forti" (alcune notti avevo problemi a prender sonno).