giovedì 12 agosto 2010

Politica d'agosto




Politica d'agosto


Analizzando quello che politicamente sta succedendo in questo periodo in Italia, vengono alla luce diversi scenari. Proviamo ad elencarli e vedere quello che esce fuori.

Scenario n. 1: governo di transizione.

La camera riapre a settembre. B., come ha già detto, mette in agenda 4 punti blindati che fanno parte del famoso "programma" per cui sono stati eletti (ci sarebbe da discutere una vita su questo, vorrei davvero sapere quanti dei 17 milioni che hanno votato PDL e Lega hanno veramente letto e sottoscritto QUEL programma, ma tant'è). In questi 4 punti infila anche un casus belli, tipo il processo breve indigeribile per i figiani che fanno mancare la maggioranza. Cade il governo e si da il via alle consultazioni del capo dello stato. Voci di corridoio danno per certo il nome che B. proporrà al Capo dello stato: Gianni Letta. Il gran visir molto inviso alla Lega è indagato almeno in un procedimento e (si vocifera) di dossier su di lui B. ne ha un vagone. Rifiuta anche di provare a metter su un governo, quindi niente Letta. Tocca a Pisanu, vecchio democristiano che ha già palesato il suo intento di rimanere in parlamento qualunque cosa succeda. Alla Camera i numeri ci sono, al senato no. In questo caso, o si coinvolge anche la Lega emarginando i berluscones, oppure Pisanu riesce a spaccare ulteriormente il PDL portando con lui altri senatori e rimpinguando così la maggioranza che eventualmente lo sosterrebbe, altrimenti Napolitano non gli darà mai il mandato, perché nessuno vorrebbe una maggioranza che non è uscita vincitrice dalle elezioni. Diciamo che Pisanu si porta 7-8 senatori, bastano per approvare legge elettorale condivisa e una buona legge sul conflitto d'interessi? Non bastano. Quindi, alle urne.
Oppure: la Lega abbandona B., entra nel governo (probabilmente mantenendo gli interni e rifacendosi dare l'agricoltura, facendo fuori l'odiato Galan) e ci sono i numeri per far tutto, anche se la convivenza di Bossi con Casini e soprattutto Fini sarebbe un problema. Ma Bossi non è nuovo a voltafaccia ("Berlukaz" non l'ha inventato Di Pietro). Conclusione di questo primo scenario: Berlusconi con le valigie latitante in un Paese senza estradizione e governo di vecchi arnesi della politica, che faranno galleggiare il Paese in un modo poco più accettabile di quello che viviamo ora.
P.S. Ovviamente Tremonti rimarrebbe in sella passando con la Lega.

Scenario n. 2: Dimissioni di Fini da Presidente della Camera

Come già detto, la Camera riapre a settembre in concomitanza dell'arrivo delle rogatorie da Montecarlo. Come si vocifera nelle società off shore che hanno acquistato la "famosa" casa, c'è un nome vicino al Presidente della Camera che verrà costretto per forza di cose alle dimissioni.
Il sogno di B. sarebbe sciogliere una sola Camera (la Costituzione lo consente) e rinnovarne una sola del Parlamento, mettendo alla porta tutti quelli leggermente più "liberi" e candidando una serie infinita di yes men. Napolitano difficilmente accetterebbe una forzatura simile (cosa fra l'altro mai accaduta in oltre 60 anni di Repubblica). Quindi alle urne per rinnovare tutto il parlamento, da una parte PDL + Lega, dall'altra una sorta di CNL con dentro tutti quelli che ci stanno, basando il tutto su un programma articolato in 2 punti: Legge elettorale e legge sul conflitto d'interessi. In questo caso possiamo anche azzardare un'ipotesi su come potrebbero andare le elezioni, ma lo faremo in seguito. Per ora rimaniamo su questi due scenari.