Il golpe è fatto.
giovedì 17 novembre 2011
FINE DELLA SOVRANITA' POPOLARE
Il golpe è fatto.
domenica 13 novembre 2011
LA RESISTENZA INIZIA OGGI
Si è dimesso. L'anomalia italiana è finita.
Berlusconi l'imprenditore "fatto da se'", ma aiutato da tutti, alle 21.41 ha rimesso il mandato nelle mani di quel Presidente della Repubblica che ha fatto di tutto per aiutarlo, fino al momento in cui le pressioni d'oltreoceano si sono fatte troppo pesanti anche per lui e l'hanno costretto ad andarsene.
Gli episodi, a partire dalla presentazione della mozione di sfiducia, posticipata di un mese nel 2010 ad oggi, se messi insieme danno il quadro completo.
Napolitano ha tentato fino all'ultimo di far fare al centro destra guidato dal cav, quelle riforme liberali che gli Stati Uniti, nelle persone di Merkel e Sarkozy in primis, hanno dettato e che invece non è riuscito a fare. Si sa, le ricette più indigeste nei Paesi più avanzati di solito le fanno i progressisti, loro riescono sempre a farle digerire al proprio elettorato, se le fa la destra i cittadini protestano, scioperano, manifestano. Se le fa la sinistra (riformista) il popolino sta zitto.
Con questa cornice il quadro è presto dipinto.
I liberali mondiali che governano la grande finanza stanno scalando gli Stati democratici.
Dopo le prove generali fatte in Grecia, l'attacco, riuscito, è stato portato all'Italia, settimo paese industriale del mondo. La democrazia sostituita dalla finanza, l'economia sta vincendo sulla politica anche nell'amministrazione degli Stati. La cosa è più grave di quanto si pensi. Se la BCE, il FMI, Goldman Sachs sono riusciti ad imporre all'Italia non solo le ricette ma anche il cuoco, complice è vero un ventennio politico folle, dove lo strapotere economico-mediatico di una persona ha stravolto tutte le regole, le cose si fanno davvero preoccupanti.
Draghi alla BCE e Monti presidente del consiglio, sono i simboli di quel liberismo che creerà nel prossimo futuro quella lotta di classe che negli ultimi anni è andata persa e che tornerà prepotentemente d'attualità. L'opposizione che dovremo fare a questo nuovo corso iniziato con la fine di Berlusconi, dovrà essere più incisiva di quella fatta fino ad ora. Fondamentalmente il brianzolo aveva 2 cose chiare in mente da fare grazie al potere politico, salvare se stesso e salvare le sue aziende (cose per altro riuscite egregiamente), fregandosene altamente di quello che accadeva ai suoi concittadini. Nella sua visione, l'Italia era la sua azienda e lui da dominus ha fatto quel cazzo che ha voluto, non badando minimamente all'agenda che doveva portare a termine. Anzi, i suoi comportamenti, quasi sempre al di fuori di ogni decenza, hanno rafforzato l'opposizione (inconsapevole) nei suoi confronti, tanto da non permettergli di portare a termine nemmeno un punto della tanto sbandierata "rivoluzione liberale", nemmeno il "minimo sindacale", ovvero permettere ai padroni di licenziare, chi, come e quando vogliono.
Ora siamo sicuri che i punti verranno pian piano portati a termine, a meno che gli italiani si rendano conto di quello che sta per accadere, cosa di cui dubito fortemente.
Quindi la resistenza dovrà partire da qui. Da oggi stesso. Non è un giorno di festa perché il tanto odiato nano di Arcore è stato (forse) definitivamente allontanato dalla politica, è un giorno di festa perché da oggi inizia quella che potrebbe essere la battaglia decisiva per l'Italia, l'Europa, il mondo.
venerdì 11 novembre 2011
COMUNISTI E ANTI COMUNISTI: E' COSI' CHE SI GIOCA
Ultimamente grazie a Twitter e alla blogosfera sto scoprendo un mondo tutto nuovo, fatto di una moltitudine di persone che a torto o a ragione dicono la loro sui più disparati argomenti, spesso non conoscendo approfonditamente quello di cui parlano. Non mi ritengo il depositario della verità, anzi, però da maniaco quale sono, prima di prendere una posizione cerco di approfondirla al massimo, cosa invece che, per quello che vedo, succede sempre meno in tanti. Con questo non voglio certo dire che per scrivere di determinati argomenti serva un bagaglio culturale enorme (che io non ho assolutamente) ma che comunque bisognerebbe essere al corrente almeno dei giochi che vengono svolti in questo pazzo mondo. La cosa più incredibile di tutto questo è che, quelli che vorrebbero essere voci dissonanti dalla propaganda di regime, sono (spero a loro insaputa) perfettamente organici alla stessa. Mi spiego meglio facendo nomi e cognomi.
Pippo Civati, Luca Sofri, Arianna Ciccone, Diego Bianchi (alias Zoro), Will di nonleggere@blogspot, per non parlare di Cerasa (che scrive sul Foglio di Ferrara e questo già dice tutto), Mario Adinolfi, Stefano Menichini (direttore di Europa su cui andrebbe fatto un discorso a parte), sono tra le nuove leve della politica e del giornalismo che criticano questo sistema standoci coerentemente dentro. Non dico che questa sia una cosa sbagliata, dal loro punto di vista e dal loro status sociale anzi è anche giusta, ma questo andrebbe fatto capire a chi li legge e li segue.
Criticare stando dentro e volendo solo riformare questa situazione non è solo inutile, è anche dannoso. Il punto di tutto questo è uno e uno solo: o si sta all'interno, cercando di renderlo più umano o si combatte e si cerca di cambiarlo in qualcosa di diverso. Ora io non chiedo a chi non si sente di essere rivoluzionario di esserlo, perché uno vuole la rivoluzione (che può essere, ma non deve esserlo per forza, anche armata) quando vuol cambiare radicalmente le cose perché vede che quello che gli sta intorno non va bene e soprattutto non va bene il suo modo di vivere e quello dei suoi simili che hanno il suo stesso status. E' ovvio e scontato anche dirlo che io non mi posso mettere alla stessa stregua di Adinolfi o Sofri, perché per meriti non propri hanno una vita privilegiata in confronto alla mia e a quelli come me. Non voglio dire che quelli che ho citato siano tutti lì senza meriti, il qualunquismo non mi piace e penso che per aver raggiunto un buon posto si sono comunque dati da fare, certo in alcuni casi i posti di partenza non erano ben allineati, ma questo è il mondo. Il punto che mi interessa però mettere in evidenza, è l'essere artefici di una propaganda pro sistema non rendendosi conto di esserlo (nel migliore dei casi) non raccontandola tutta. Per capire come funziona la propaganda mi limito a ricordare che Noam Chomsky ci ha scritto sopra qualcosa e sarebbe bene che tutti gli dessero una letta. Capisco pure che non sia una cosa semplice e che ci vuole tempo e voglia, ma penso pure che sia l'unico modo per aprire gli occhi veramente su come funzionano le cose.
Quindi, in estrema sintesi, le cose sono due: o si è contro il capitalismo e contro questa democrazia rappresentativa delle élite che, che lo si voglia o no fagocita anche chi con le più buone intenzioni pensa di governarla, o si è a favore, più o meno inconsciamente, avendo però ben chiaro che le masse prima o poi si sveglieranno.
martedì 4 ottobre 2011
Il Manifesto 04-10-2011
Al fianco dei giovani «indignados», definendo «coraggiosa e onorevole» la protesta che da Wall Street dilaga negli Stati uniti. Il linguista e filosofo Noam Chomsky, professore emerito al Massachusetts Institute of Technology (MIT), negli anni '60 paladino della protesta
anti-Vietnam, e critico lucido e implacabile del »sistema americano» dà il suo sostegno alla marcia dei giovani statunitensi. Lo fa via Twitter e in un video postato su Youtube. Il movimento Occupy Wall Street nei suoi intenti program- matici si rifà alla Primavera araba e, secondo Chomsky, questo fermento po- trebbe portare ancor di più sotto gli occhi dell'attenzione pubblica la «calami- tà» della crisi internazionale e gli squilibri del neo-liberismo, tema centrale, que- st'ultimo, di numerosi scritti e discorsi del filosofo. Questi giovani, afferma Chomsky sul social network, possono guidare «la società attuale su un sentiero più sano». Negli anni Sessanta il linguista prese parte attiva ai dibattiti e alle proteste contro la guerra del Vietnam. E negli anni a seguire non sono mai mancate acute riflessioni nei confronti della politica internazionale, della politi- ca estera statunitense, sul ruolo dei mass media.
mercoledì 28 settembre 2011
P.D. e regime
Le ricette del P.D. anzi per dirla con Fassina* "dei progressisti europei" per uscire dalla crisi sono:
Dare il potere anche politico ad un organo supremo europeo "legittimato" democraticamente (sappiamo tutti quanto sia democratico un parlamento eletto nei regimi democratici, Italia docet);
Su questo poi i complottisti del Trattato di Lisbona andranno a nozze.
Acquisti illimitati dei titoli di Stato in sofferenza (altri soldi pompati inutilmente nel mercato che rimandano il problema "crisi" solo avanti nel tempo);
Ristrutturazione del debito greco (idem con patate);
Creare una specie di FMI europeo (con tutto il male che ha fatto al mondo il FMI mi sembra giusto farne un altro);
Spendere ancora di più a debito allentanto i vincoli di bilancio (politica a buffo pagata dai più ricchi).
Non una parola sul capitalismo, sulla sua struttura che porta a crisi cicliche e sistemiche (come questa). Non una parola su un nuovo modo di produrre e di consumare, di vivere insomma.
IL P.D. NON HA CONSENSI PERCHE' NON ESISTE, E' SOLO UNA VERSIONE SOFT DEL BERLUSCONISMO.
*Articolo "lasciamo subito il neo liberismo" L'Unità del 28-09-2011 pag. 13.
giovedì 28 luglio 2011
martedì 19 luglio 2011
Qualcuno era comunista?
martedì 31 maggio 2011
LO SPETTACOLO E' FINITO!
Non è un caso che Napoli e Milano segnino una svolta decisiva per L'Italia del 2011. La "capitale del sud" che per prima si liberò del nazifascismo e la città delle 5 giornate e di piazzale Loreto segnano la fine del regime mediatico-illiberale del "cavaliere" di Arcore. Di città liberate parlano sia Pisapia che De Magistris. Di città liberate parlarono i giornali durante la resistenza, ancora questa volta non è un caso.
L'ultima figuraccia fatta da Berlusconi al G8 con Obama è una delle immagini più eloquenti della fine di un epoca. Il totale dissenso riscosso dall'ennesima delegittimazione di un potere della Repubblica in quel caso non ha ricevuto nessuna giustificazione a differenza di quanto successe con la foto delle corna, il cucù alla Merkel e il "rimprovero" della regina d'Inghilterra. I segnali della fine imminente erano molti ed inequivocabili, il voto popolare che da sempre il centro destra osanna mette il punto sulla questione. Le telefonate subito dopo il voto di Pisapia e De Magistris al Capo dello Stato non sono da prendere come semplice cortesia istituzionale, tanto che Martelli a matrix, apprendendo la notizia in diretta, commenta così: "E' molto strano che due sindaci neo eletti chiamino il Presidente della Repubblica, forse è la prima volta che accade". La notizia data ad urne chiuse dell'ennesina iscrizione nel registro degli indagati di Berlusconi (con i direttori di Tg1 e Tg2) grazie ad una denuncia del Radicali qualcosa vorrà pur dire.
Lui è in Romania, stasera forse non festeggerà a modo suo, o forse si visto che la sua è una mania, ma non importa, è molto probabile che anche lui sappia che è ora di preparare una fuga disonorevole se non vuole finire nel modo che comunque sarebbe per lui più appropriato, in manette. Ancora l'Italia non è pronta per disprezzarlo quanto secondo me merita. Le dimissioni e un esilio dorato gli verrà permesso con il probabile non accanimento sulle sue aziende, per ora. Non gli conviene davvero tirare ancora troppo la corda. AT SALUT BUSON!!!
FINE DEL REGNO "BIRBONICO"
Berlusconi e tutto il centro destra, inteso nel modo più largo possibile: P.D.L, Lega Nord, così come F.L.I. e U.D.C. escono con le ossa rotte da questa tornata elettorale. Crescono solamente S.E.L., Federazione della sinistra che insieme a l'I.D.V. conseguono un risultato straordinario con De Magistris a Napoli e P.D.
Principali risultati nei comuni capoluoghi:
MILANO PISAPIA 55,1% MORATTI 44,9%
NAPOLI DE MAGISTRIS 65,4% LETTIERI 34,6%
CAGLIARI ZEDDA 59,4% FANTOLA 40,6%
TRIESTE COSOLINI 57,3 % ANTONIONE 42,5
GROSSETO BONIFAZI 57,3% LOLINI 42,5%
NOVARA BALLARE' 52,9% FRANZINELLI 47,1%
In totale nei 135 comuni che andavano al ballottaggio i risultati sono i seguenti:
Il centro sinistra conquista 83 Comuni il centro destra 36
Alle amministrative precedenti del 2006: centro sinistra 73 centro destra 54
Elezioni provinciali: centro sinistra 7 province centro destra 4.
Alle elezioni del 2006 centro sinistra 7 province centro destra 4.
Il responso delle urne da un segnale univoco, da questa crisi si uscirà, se mai si uscirà da SINISTRA!
sabato 28 maggio 2011
LA GUERRA CONTRO INTERNET
Secondo quanto riportato da Grillo, (riporta virgolettati, non sono io che lo devo smentire), i governi tentano di bloccare l'accesso alla rete con una legge bloccando il mio mac adress o quello di uno che si scarica 2 film, due giornali o due cable. Quindi la mia compagnia telefonica non mi manderà più su internet e sarò costretto a disdire con quella che ho e fare l'abbonamento con un altra se voglio continuare a navigare da casa mia. Passa qualche giorno, mese, poi altri film, altri mp3 o programmi e pure la seconda mi blocca, ridisdico, rifaccio l'abbonamento fino a che finisco i provider (compresi quelle mobili) non posso più fare un accesso in "privato" ma ho ancora quelle "poche" pubbliche che ti schedano. Se mi bannano anche da li, fine internet per il mio pc. lo, butto il pc, ne compro un altro e ricomincio. Una bella rottura di cazzo! e guadagni per chi vende i pc. Ne consegue che i "grandi" della Terra rimandano il problema ma non lo eliminano e favoriscono i costruttori di pc o mac. Però questo nel medio periodo (3-5 anni) ci toglierebbe il gioco, cioè internet. Oppure uno si compra la musica, si compra i giornali, va al cinema, affitta dvd o se li compra da "loro" su internet, allora in quel caso nessuno ti banna e navighi felice e contento sempre con la stessa compagnia telefonica.
Se ne deduce che Berlusconi ha dovuto votare una cosa che dovrebbe fare in Italia con il suo governo, favorendo De Benedetti, per primo. Penso che il cav. avrà avuto quella faccia scura mentre parlava con Obama proprio per questo rodimento di culo. In più fino a che non decide la corte d'appello del tribunale civile deve dargli pure 700 milioni di euro di risarcimento. E ti credo che cercava uno con cui lamentarsi, il malcapitato Obama oppure la marionetta di Putin Medvedev nel caso dell'ultimo G8. In Italia lo danno tutti sconfitto, in Europa anzi al G8 non lo caga nessuno e lo costringono a promettere di fare una legge (liberticida ma che sicuramente lui di principio approva) che favorirà uno dei suoi più acerrimi nemici.
In estrema sintesi, Berlusconi è finito, l'Europa dei politici e di qualche società che agisce anche su internet (o solo su internet) è composta da persone illiberali, tra cui c'è anche l'imprenditore "illuminato" editore di Repubblica e l'Espresso. Il centro sinistra appoggia 'sti fenomeni.
mercoledì 25 maggio 2011
TANTO PEGGIO TANTO MEGLIO?
sabato 21 maggio 2011
STALINGRADO!
venerdì 20 maggio 2011
GRILLO E LA DEMAGOGIA
Nel post odierno Beppe Grillo propone un referendum per abolire i "rimborsi" elettorali ai partiti.
Come idea farà sicuramente presa sul popolino (è appunto demagogia) ma questo per il popolo sarà sicuramente controproducente. Prima dell'avvento delle democrazie moderne (ma a dire il vero anche ora) nei parlamenti venivano (e vengono) eletti i ricchi. Per un semplice motivo, la propaganda (arma principe del consenso) costa. Si obietterà il M5S di Grillo ha preso il 5% nazionale (ripartito per i comuni dove si è presentato) senza soldi pubblici agendo solo sul web e con comizi pubblici. Grillo dimentica che lui GIUSTAMENTE ha fatto presa sulla popolazione più informata e soprattutto con una medio-alta alfabetizzazione informatica, più o meno il 20% della popolazione italiana. Di questo 20% il movimento ha preso il 5.
Purtroppo al momento la soluzione individuata da Grillo, che avrebbe pure qualche spunto giusto (perché in fin dei conti ora come ora la casta per come ha gestito e gestisce i soldi dei cittadini che vengono distribuiti ai partiti, è da condannare), è controproducente perché, per come è l'Italia ora, in parlamento ci sarebbero solo B., i suoi lacchè e i ricchi come lui. Infine i soldi ai partiti, come pure dare buoni stipendi ai parlamentari, dovrebbe (perché purtroppo non è così soprattutto in Italia) scoraggiare la corruzione.
giovedì 19 maggio 2011
CI SIAMO, QUASI.
Sembra davvero essere arrivato il capolinea per B. e il suo governo di inetti e cortigiani. La pesante sconfitta elettorale sta facendo rapidamente esplodere i numerosi malumori che già imperversavano dentro la maggioranza parlamentare. Va specificato parlamentare perché B. e i suoi amici non sono mai stati maggioranza nel Paese. Basta leggere bene i dati di tutte le elezioni a cui ha partecipato per capirlo.
Ma dicevamo: ci siamo, sta per finire.
Il berlusconismo e Berlusconi si stanno avviando rapidamente all'epilogo di questa storia tutta italiana. I segnali sono sempre più forti, il congiurato, l'anonimo editorialista dell'unità ha scritto anche una data 19 giugno, Pontida.
Li la Lega da anni da la linea politica e li Bossi annuncerà al suo "popolo" che non governerà più con questo governo Berlusconi. Cosa potrà rimandare la caduta del governo? la vittoria a Milano di Moratti. Si perché controllare il comune di Milano vuol dire gestire miliardi di euro e non solo quelli per l'EXPO, ma quelli delle municipalizzate più importanti d'Italia, vuol dire posti di lavoro e potere. La Lega si accontenterà? penso di si alla fine sono legati da rapporti molto forti. E dopo tutta questa analisi devo star a sentire Grillo e i suoi pasdaran che parlando di astenersi per coerenza. Ma annatevene AFFANCULO, come dice il vostro panzone genovese…
martedì 17 maggio 2011
Avanti a sinistra.
Finalmente una nottata elettorale decente. Dai dati quasi definitivi arrivati al Viminale si prospetta una sconfitta sonora per Berlusconi e quindi del PDL che si porta dietro anche la Lega.
AMMINISTRATIVE 2011
Risultati (parziali) delle amministrative 2011
Vittorie al primo turno:
Arezzo al centro sinistra unito
Barletta Andria Trani al centro sinistra unito
Benevento al centro sinistra unito
Bologna al centro sinistra unito
Cagliari Ballottaggio con il centro sinistra unito
Carbonia 60% al centro sinistra unito
Iglesias ballottaggio con il centro sinistra unito
Caserta al PDL
Catanzaro PDL
Cosenza al ballottaggio con 3 liste a sinistra
Crotone ballottaggio con il centro sinistra unito
Fermo al centro sinistra unito
Grosseto al ballottaggio con 2 liste a sinistra
Latina al PDL
Medio Campidano al centro sinistra unito
Milano al ballottaggio con il centro sinistra unito
Napoli ballottaggio con due liste a sinistra
Novara ballottaggio con la sinistra unita meno IDV
Olbia N.P.
Ravenna al centro sinistra unito
Reggio Calabria PDL
Rimini ballottaggio
Rovigo ballottaggio con 3 liste a sinistra
Salerno al centro sinistra con il 74,43% senza Rifondazione e IDV
Savona al centro sinistra unito
Siena al centro sinistra unito
Torino al centro sinistra senza rifondazione
Varese al ballottaggio centro sinistra senza rifondazione
14 su 29 vittorie del centro sinistra al primo turno
4 su 29 vittorie al centro destra al primo turno
10 ballottaggi
1 non pervenuto.
domenica 15 maggio 2011
Le elezioni
Oggi e domani si vota per rinnovare un bel po' di comuni e qualche provincia. Di comuni molto importanti che vanno al voto ce ne sono 4 che hanno un peso diverso, perché hanno una rilevanza molto più nazionale di altri: Napoli, Milano, Torino e Bologna (in ordine di importanza politica).
domenica 8 maggio 2011
L'inesorabile fine di un mediocre che volle farsi re
martedì 3 maggio 2011
NON C'ENTRANO NULLA I MAYA!
Boh, dateglielo voi....
domenica 1 maggio 2011
"LA BORGHESIA, IL PROLETARIATO, LA LOTTA DI CLASSE CAZZO!"
Mentre la maggior parte dell'Italia dorme, "a volte dorme più lo sveglio del dormiente", la NATO bombarda la casa del figlio di Gheddafi uccidendo lui e tre suoi figli, sfiorando il RAIS e la moglie, io mi guardo i DVD di De André usciti con il corriere della sera alla "modica" cifra di 10.90 l'uno (mortacci loro), pensando a: