mercoledì 28 maggio 2014

Nelle amministrative la politica non esiste

Le elezioni sono passate, Soldatelli Jr. è sindaco.
Chi mi conosce, sa bene che non sono mai stato, fin dall'inizio, un sostenitore di questa lista e di questo candidato, ma è indubbio che vedere finalmente, alcune persone non più far parte "della maggioranza", mi da piacere.
Se si analizza il voto, il primo dato che salta agli occhi è il sorpasso nelle preferenze da parte di Annalista Arcangeli (516 penso che sia un vero record), sul sindaco uscente, il che è abbastanza curioso vista la sua non proprio eclettica esperienza amministrativa, credo che non sia mai intervenuta in consiglio comunale, ma non è questo a quanto pare che fa "prendere i voti".
Ad onor del vero, va ricordato, che le donne erano più avvantaggiate nelle preferenze, nei confronti degli uomini per il semplice fattore numerico (8 uomini e 4 donne con la doppia preferenza). Ciò non toglie che il dato ineccepibile è questo: i nepesini non hanno voluto far vincere Franco Vita.
Tutti i suoi candidati hanno svolto egregiamente il loro dovere (nessun candidato dei 12 è sceso sotto le 100 preferenze), chi ha deluso nei numeri è lui, ed è lui che ha perso queste elezioni.
I perché sono tanti, ma qualcuno vale la pena elencarlo; a scanso di equivoci, non penso minimamente che abbia perso le elezioni per la male amministrazione, che c'è stata, eccome se c'è stata, se fosse stato quello il fattore decisivo, Soldatelli non avrebbe vinto per 161 voti, ma per 2000.
I motivi sono altri.
Di sicuro ha creato malcontento nelle zone "esterne" dove pensava di stravincere e, invece, ha perso (tra le sez. 6 e 7 Soldatelli ha preso 11 voti in più, a fronte dei "cappotti" delle passate elezioni).
Ha alzato troppo i toni della campagna elettorale, è risaputo, agli italiani e, ai nepesini in particolare, (Grillo docet) non piace.
Infine, la voglia di cambiamento, anche se leggera, c'era davvero.
Veniamo ora alla lista vincente contro ogni pronostico.
Anche qui un dato ci salta subito agli occhi, la quasi perfetta aderenza delle preferenze di Mauro Giovanale con i voti presi alle primarie (375 contro 374), continuo a pensare che sia assurdo che un ex vicesindaco, ex sindaco, prenda ancora tutte queste preferenze, ma i numeri son questi. Il secondo dato importante, è sicuramente, il grande risultato di Bacchiocchi, che con 260 preferenze ci ricorda che l'asse Scoppa-Coretti (Petronio), con l'aggiunta dell'ex consigliere Marini i voti li sposta. Ottima la performance delle 3 donne elette, ma anche qui vale il discorso fatto per Annalisa, cosa questa, che però non inciderà sulle nomine in giunta, vista l'obbligatorietà della parità di sesso. Ci spiace infine per Fabrizio Lucatello, forse l'unico componente ad avere un certo spessore politico di rilevanza (a noi avverso, direbbe un suo ex segretario nazionale), che per soli 23 voti rimane fuori dal consiglio.

L'inadeguatezza politica della giunta vincente, soprattutto dei neoeletti, dal mio punto di vista è enorme, e, anche chi ha già amministrato, non è stato certo un illuminato, Cavalieri ad esempio ha avallato il famigerato contratto dell'acqua di Nepi, Giovanale non può certo annoverarsi tra i migliori sindaci che Nepi abbia mai avuto, Soldatelli in minoranza non è che sia stato un gigante, le perplessità, rimangono tutte. Il primo banco di prova sarà la giunta, vedremo quello che saprà fare il nuovo sindaco.

Piccola nota di colore, ero presente allo spoglio in Piazza del Comune e, come potranno confermare i numerosi testimoni, ho detto alle 15:09 che Soldatelli sarebbe diventato sindaco, prendendo anche qualche insulto (documentato), da un geometra vicino a Bene Comune che evidentemente, di politica e di amministrative capisce ben poco.

domenica 4 maggio 2014

Il pagliaccio passerà.

Renzi verrà presto spazzato via dalla storia, non è una previsione, è un dato di fatto.
Come giustamente scriveva Marx: "la storia si ripete due volte, la prima in tragedia, la seconda in farsa" (Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte), noi stiamo vivendo la parte finale della farsa, rappresentata magistralmente da Berlusconi.
Renzi, essendo la sbiadita copia del nano, non in senso fisico (citando Gianfranco La Grassa), sarà solo una comparsa nell'epilogo.
Il tracollo inevitabile del partito di massa novecentesco, su cui ha ben scritto Marco Revelli nel suo "finale di partito", porterà dei cambiamenti impensabili fino a qualche anno fa, la riprova ne è, nel bene o nel male, il M5S di Beppe Grillo. Chi ancora non lo ha capito, e, non è un caso, è proprio l'ex sindaco di Firenze e tutti i suoi fans, i quali da "ceto medio semicolto" (ancora La Grassa), si aggrappano "all'ultima speranza per il nostro Paese", per rimanere ancora attaccati a qualcosa che non esiste più.