martedì 28 febbraio 2012

IDIOTI IN RADIO


Ieri sera, come tutte le sere in cui prima di cena io e la mia compagna andiamo a fare la spesa e prendiamo la macchina, la costringo e mi costringo (mi piace farmi del male) ad ascoltare "La zanzara" su Radio 24 condotto da Giuseppe Cruciani, noto cerchiobottista (dice lui, ma in realtà un borghesuccio reazionario, poco preparato e poco intelligente).
In passato, complice l'insistenza (benevola) di Paolo Papillo, mi è capitato di chiamare in diretta per rispondere alle enormi nefandezze dette dal conduttore. In quelle occasioni, con pochi scambi di battute, mi sono reso realmente conto della pochezza dell'omino, che ultimamente colleziona sempre più ospitate nelle rete mediaset (chissà come mai).
Ieri sera, per il semplice motivo di metterlo di fronte alla sua faziosità, avrei voluto poter chiamare, non l'ho fatto perché è sempre occupato e comunque perché non avevo modo e tempo, ripromettendomi di scrivere qualcosa e poi farglielo recapitare tramite FB.
Ieri sera appena accesa la radio riconosco la voce di Parenzo (giornalista più sveglio e più preparato di Cruciani, anche se spesso anche la sua pochezza è disarmante), ovviamente quella di Cruciani e come ospite quella dell'ignorantissimo e poco arguto Castelli della Lega. Capisco subito che i due (Cruciani e Castelli) stanno "attaccando" (è il gioco delle parti, lo so) Parenzo su Maurizio Azzolini che è diventato capo di gabinetto del vice sindaco di Pisapia e, visti i suoi trascorsi (in una foto degli anni settanta si vede (?) Azzolini incappucciato che spara verso le forze dell'ordine), per opportunità politica e non si sa quale etica, secondo loro non doveva prendere quel posto. Parenzo provava a spiegare le sue ragioni osservando, a mio parere giustamente: "è una vittoria dello Stato", mentre gli altri due per ignoranza e ferocia ideologica anticomunista (per quel che vuol dire ancora) strillavano come oche che per opportunità non doveva, non si doveva permettere.

Tralasciando il fatto che uno accusato anche delle cose più immonde una volta (se colpevole) che ha confessato (e appurato) il reato e scontata la pena, riacquistati tutti i diritti civili può fare tutto quello che è consentito dalla legge in un paese di Diritto, il valore simbolico di quanto successo ad Azzolini per i due mentecatti avrebbe dovuto essere enorme, ma purtroppo non è facile capire, quando si è accecati dalla faziosità. I due ignoranti avrebbero dovuto comprendere che la "conversione" di Azzolini, da estremista sovversivo che sparava per strada alla polizia, a capo di gabinetto di una giunta comunale borghese, è la più grande vittoria che quello Stato da lui attaccato possa riportare, come giustamente cercava di far notare ai due idioti Parenzo. Se uno Stato, che nei suoi meccanismi burocratici è rimasto praticamente uguale a se stesso dagli anni '70 ad oggi, riesce a fagocitare e mettere nei suoi ingranaggi uno che addirittura sparava per strada per sovvertire l'ordine costituito, può gioire alla vittoria totale.
Certo, andrebbe discusso su quanto Azzolini da giovane era mosso da reali convinzioni o dalla "moda" di quegli anni di essere contro e tutto il resto, ma il punto su cui volevo mettere l'evidenza è quello esposto sopra, la propaganda ideologica borghese dei due che anche quando dovrebbero esaltare una cosa a loro comoda non ci riescono.

martedì 21 febbraio 2012

BRUTTE NUOVE




Il Presidente Napolitano deve smentire il fatto che sia presidente delle banche, già il fatto che lo smentisce vuol dire che lo è. Non è mai stato comunista ma tutti sanno che lo era, fu il primo a passare la "cortina di ferro" nel 78, non c'è altro da aggiungere.

A leggere i resoconto dell'incontro tra parti sociali e ministro Fornero non si sa se ridere o piangere, inadeguatezza assoluta, mancanza di idee e prospettive, unica cosa, fare il culo ai lavoratori dipendenti che tanto non hanno più scudi politici (il PD sta con Marchionne non va mai dimenticato), tanto meno sindacali (a parte la FIOM, per questo demonizzata da tutti, parti della CGIL compresa).
I professori, visto l'ordinamento scolastico italiano, sono abituati a fare di testa loro e (spesso) di non preoccuparsi di discutere con gli alunni se il loro punto di vista è giusto o sbagliato, partono dall'assunto che loro sono i professori e quindi hanno sempre ragione sugli alunni. Non funziona così nella vita reale, fuori dalla scuola, dove le persone hanno degli interessi che vanno ben al di la di un 6, si giocano la vita e quella dei loro famigliari. Se è vero quello che riporta il fatto quotidiano (in modo diverso lo riporta anche l'Unità), ovvero che la Fornero, a una domanda del rappresentante delle banche (ABI) ha risposto: "lei vuol sapere in anticipo il voto che prenderà alla fine", c'è poco da spiegare, questi si sentono i professori e tutti gli altri gli scolaretti, questa cosa va cambiata al più presto prima che qualcuno si faccia del male.

Infine fa sorridere che i prodiani si scandalizzino delle dichiarazione di Veltroni date a Repubblica in cui l'ex segretario del P.D. afferma: "Con D'Alema si discuteva di cose serie, se far vivere o morire il governo Prodi", manca "e poi dare la colpa agli altri".