martedì 29 settembre 2020

Lavoristi prrrr

 

Il comune di Nepi colloca i primi cittadini che percepiscono il Reddito di
cittadinanza.

I FUTURI NUOVI DIPENDENTI PUBBLICI?

-Nepi- E’ di poche ore fa la notizia che per bocca del delegato al decoro
urbano De Fazio “è un aiuto importante quello che possono e devono
dare le persone che usufruiscono del reddito di cittadinanza” e ci
informa che gli stessi “sono molto felici di poter dare una mano alla
comunità nepesina”.
A quanto pare nonostante i vituperati navigator, le pubbliche
amministrazioni, in questo caso quella del sindaco Vita, coadiuvato
dall’assessore Ciavatta, fanno da sole. Non è nostra intenzione criticare
l’operato dell’amministrazione, specie se gli stessi interessati “sono
molto felici”, ma da osservatori ci poniamo delle domande:

In che modo e con quale qualifica verranno impiegati i nuovi addetti a
“tenere pulito il nostro bellissimo borgo”?

Siamo sicuri che il contratto collettivo nazionale dei lavoratori non venga
in qualche modo scavalcato?

Siamo sicuri che tra qualche tempo, un’ eventuale vertenza avanzata
dalle persone che svolgeranno questi lavori socialmente utili di ultima
generazione, non costringerà la pubblica amministrazione a rendere
permanenti questi lavoratori?

Infine,
 non vorremmo mai, ma se uno di questi nuovi impiegati dovesse
farsi male, non ce lo auguriamo ma potrebbe accadere, come si metterà
per i lavoratori che “devono” dare un aiuto importante alla pubblica
amministrazione che li ha impiegati?

Non dilungandoci troppo, le domande da fare sarebbero molte, verrebbe
da chiedere alle molte parti che si leggono su internet, a partire dal
presidente del consiglio Conte, per arrivare ai molti penultimi nella scala
sociale, quelli che invocano che gli ultimi debbano andare a lavorare (a
fare cosa, pagati da chi, con quali qualifiche, non è dato sapere) se è
proprio questo quello che illustri economisti hanno ipotizzato nella
proposta del reddito garantito per tutti, che in Italia è diventato il tanto
bistrattato reddito di cittadinanza. Noi, che abbiamo memoria, ricordiamo
che la misura, presente in tantissimi paesi del mondo occidentale, nasce
per non tagliare fuori interi pezzi della popolazione che non vengono o 
non possono, essere ricollocati all’interno del sistema e che non
possono certo essere lasciati morire di fame perché non hanno un
lavoro. Nei suoi errori e storture che certo ci sono, ricordiamo a tutti che
il reddito di cittadinanza è la prima vera redistribuzione delle risorse, che
arriva davvero in basso negli ultimi 30, 40 anni, cioè dalle ultime mega
assunzioni da parte della pubblica amministrazione.
Ultimo, ma non per importanza questo nuovo mondo che si sta aprendo,
fatto di nuovi mercati, nuovi lavoratori e vecchie retribuzioni non potrà
essere affrontato con vecchie soluzioni, un nuovo luiddismo non
avrebbe alcun senso come non lo ebbe, a conti fatti, il primo.
Ma ci ritorneremo presto.



mercoledì 28 maggio 2014

Nelle amministrative la politica non esiste

Le elezioni sono passate, Soldatelli Jr. è sindaco.
Chi mi conosce, sa bene che non sono mai stato, fin dall'inizio, un sostenitore di questa lista e di questo candidato, ma è indubbio che vedere finalmente, alcune persone non più far parte "della maggioranza", mi da piacere.
Se si analizza il voto, il primo dato che salta agli occhi è il sorpasso nelle preferenze da parte di Annalista Arcangeli (516 penso che sia un vero record), sul sindaco uscente, il che è abbastanza curioso vista la sua non proprio eclettica esperienza amministrativa, credo che non sia mai intervenuta in consiglio comunale, ma non è questo a quanto pare che fa "prendere i voti".
Ad onor del vero, va ricordato, che le donne erano più avvantaggiate nelle preferenze, nei confronti degli uomini per il semplice fattore numerico (8 uomini e 4 donne con la doppia preferenza). Ciò non toglie che il dato ineccepibile è questo: i nepesini non hanno voluto far vincere Franco Vita.
Tutti i suoi candidati hanno svolto egregiamente il loro dovere (nessun candidato dei 12 è sceso sotto le 100 preferenze), chi ha deluso nei numeri è lui, ed è lui che ha perso queste elezioni.
I perché sono tanti, ma qualcuno vale la pena elencarlo; a scanso di equivoci, non penso minimamente che abbia perso le elezioni per la male amministrazione, che c'è stata, eccome se c'è stata, se fosse stato quello il fattore decisivo, Soldatelli non avrebbe vinto per 161 voti, ma per 2000.
I motivi sono altri.
Di sicuro ha creato malcontento nelle zone "esterne" dove pensava di stravincere e, invece, ha perso (tra le sez. 6 e 7 Soldatelli ha preso 11 voti in più, a fronte dei "cappotti" delle passate elezioni).
Ha alzato troppo i toni della campagna elettorale, è risaputo, agli italiani e, ai nepesini in particolare, (Grillo docet) non piace.
Infine, la voglia di cambiamento, anche se leggera, c'era davvero.
Veniamo ora alla lista vincente contro ogni pronostico.
Anche qui un dato ci salta subito agli occhi, la quasi perfetta aderenza delle preferenze di Mauro Giovanale con i voti presi alle primarie (375 contro 374), continuo a pensare che sia assurdo che un ex vicesindaco, ex sindaco, prenda ancora tutte queste preferenze, ma i numeri son questi. Il secondo dato importante, è sicuramente, il grande risultato di Bacchiocchi, che con 260 preferenze ci ricorda che l'asse Scoppa-Coretti (Petronio), con l'aggiunta dell'ex consigliere Marini i voti li sposta. Ottima la performance delle 3 donne elette, ma anche qui vale il discorso fatto per Annalisa, cosa questa, che però non inciderà sulle nomine in giunta, vista l'obbligatorietà della parità di sesso. Ci spiace infine per Fabrizio Lucatello, forse l'unico componente ad avere un certo spessore politico di rilevanza (a noi avverso, direbbe un suo ex segretario nazionale), che per soli 23 voti rimane fuori dal consiglio.

L'inadeguatezza politica della giunta vincente, soprattutto dei neoeletti, dal mio punto di vista è enorme, e, anche chi ha già amministrato, non è stato certo un illuminato, Cavalieri ad esempio ha avallato il famigerato contratto dell'acqua di Nepi, Giovanale non può certo annoverarsi tra i migliori sindaci che Nepi abbia mai avuto, Soldatelli in minoranza non è che sia stato un gigante, le perplessità, rimangono tutte. Il primo banco di prova sarà la giunta, vedremo quello che saprà fare il nuovo sindaco.

Piccola nota di colore, ero presente allo spoglio in Piazza del Comune e, come potranno confermare i numerosi testimoni, ho detto alle 15:09 che Soldatelli sarebbe diventato sindaco, prendendo anche qualche insulto (documentato), da un geometra vicino a Bene Comune che evidentemente, di politica e di amministrative capisce ben poco.

domenica 4 maggio 2014

Il pagliaccio passerà.

Renzi verrà presto spazzato via dalla storia, non è una previsione, è un dato di fatto.
Come giustamente scriveva Marx: "la storia si ripete due volte, la prima in tragedia, la seconda in farsa" (Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte), noi stiamo vivendo la parte finale della farsa, rappresentata magistralmente da Berlusconi.
Renzi, essendo la sbiadita copia del nano, non in senso fisico (citando Gianfranco La Grassa), sarà solo una comparsa nell'epilogo.
Il tracollo inevitabile del partito di massa novecentesco, su cui ha ben scritto Marco Revelli nel suo "finale di partito", porterà dei cambiamenti impensabili fino a qualche anno fa, la riprova ne è, nel bene o nel male, il M5S di Beppe Grillo. Chi ancora non lo ha capito, e, non è un caso, è proprio l'ex sindaco di Firenze e tutti i suoi fans, i quali da "ceto medio semicolto" (ancora La Grassa), si aggrappano "all'ultima speranza per il nostro Paese", per rimanere ancora attaccati a qualcosa che non esiste più.

lunedì 28 aprile 2014

L'eterno gattopardo

Le liste per le amministrative sono state presentate e si è entrati ormai nel vivo della campagna elettorale, proviamo allora ad entrare un po' più nel merito e vedere da vicino chi sono gli aspiranti sindaci e i loro relativi "portatori d'acqua".

Partiamo, per comodità, dalla lista che dovrebbe essere la favorita, perché può vantare nelle sue file l'attuale sindaco, il suo vice, l'assessore al bilancio e alla cultura ed infine l'assessore alle politiche sociali.
Nonostante i 10 anni di dominio incontrastato, l'attuale maggioranza si schiera compatta e, il quasi fisiologico vento di cambiamento, non sembra spirare fra le strade della "città dalle acque salubri".

Il vero RAS della lista, l'attuale sindaco, ricordiamolo agli smemorati, fece il suo ingresso nel palazzo comunale nel 1970, conosce bene il suo paese ed anche questa volta sembra aver trovato la quadra giusta per rimanere altri 5 anni dominus di Nepi. Ha scelto come candidato sindaco Francesco De Fazio, nepesino d'adozione, preferendolo a Bruno Coretti, nepesino doc, probabilmente per la sua non esplicita collocazione "politica", ma immaginiamo anche per la caratteristica, universalmente riconosciuta, di essere una brava persona. Intendiamoci, non che Bruno Coretti non lo sia, ma De Fazio ha sicuramente un appeal più trasversale. Per il resto, sulla linea della continuità e del rinnovamento, complessivamente la lista "nepinsieme" ci appare dignitosa, di politico c'è ben poco, almeno per quello che noi intendiamo per politico, ma sembra che al momento il trend sia questo, non politici ma portatori di voti. L'inserimento in lista di persone come Francesca Mariani (famiglia storicamente di sinistra, un fratello nel direttivo del PD), Mauro Galligani (Pro-Loco , ma soprattutto contrada La Rocca), Vittorio Rosati ( genero di Sesto Federici, ultimo avversario alle amministrative di 5 anni fa) e Annalisa Arcangeli (candidata nella lista opposta a quella di Vita e attualmente consigliere di minoranza), più che di progetto politico, sa di furbizia tattica: non solo sottrarre agli avversari  potenziali candidati, ma andare a disturbare il bacino elettorale della lista che maggiormente potrebbe procurar noie. Bisogna riconoscere che in questo Vita è stato molto bravo. Aggiungiamoci poi dei giovani di belle speranze e di buona famiglia (far politica attiva non serve) ed ecco qua la lista.

Passiamo ora ai principali competitor della lista che a nostro avviso rimane la favorita, "Nepi bene comune" capitanata da Pietro Soldatelli jr, supportata dal PD e dall'associazione "bene comune" (a quanto ci risulta creata ad hoc proprio per le amministrative). Il capolista, uscito trionfante dalle primarie, ha nel suo curriculum politico 5 anni di opposizione che definire morbida è riduttivo, molte chiacchiere su presunti accordi mancati con Franco Vita e poco altro. Il renzismo trionfante (ma già quasi al tramonto) in Italia ha contagiato anche il PD locale, anche se con la fuoriuscita di esponenti storici, Luciano Pazzetta su tutti, ha seguito compatto le indicazioni del segretario Fabrizio Lucatello, anche lui in lista, nell'intento di "rottamare" la vecchia politica. Noi, che la situazione la conosciamo abbastanza bene, sappiamo che le cose sono andate un po' diversamente e che la possibilità di vero rinnovamento si è persa e con questa, presumiamo, anche le elezioni. Espressione del PD locale oltre al già citato Lucatello, (speriamo per lui che i suoi consensi salgano di molto dall'ultima sua presentazione, 6 preferenze se non ricordiamo male), c'è il grande sponsor di questa lista e vero motore dell'operazione Moraldo Adolini (lo fio de campiò), inventore dell'edicolometro (copyright Luciano Pazzetta) e l'unico ad azzeccare con precisione sbalorditiva il vero afflusso alle primarie. 
Già, le primarie, a cui ha partecipato anche Mauro Giovanale, ex sindaco, ex vice sindaco da oltre 30 anni, non c'è elezione a cui non sia candidato, siano esse locali, provinciali o regionali. Voler essere gli alfieri del rinnovamento e tenere in lista, anzi accordarsi per la carica di vice sindaco nel caso di vittoria, con uno così, la dice lunga su cosa si intenda per rinnovamento. Altro candidato del PD è Luca Marucci (o fio del fattore), già presente nelle passate amministrative, a cui auguriamo di incrementare le preferenze che ci ricordiamo un po' bassine nel 2009. Uno dei candidati di spicco non del PD, ma supportato da "bene comune" è Umberto Cavalieri, già per due mandati nelle fila di "Nepinsieme" e per questo avallatore di tutte o quasi le decisioni prese da quelle amministrazioni, ricordiamo su tutte il rinnovo del contratto dell'Acqua di Nepi, dove il Cavalieri lavora, che è stato e sarà, a nostro avviso, la più grande macchia che questo paese abbia subìto. Gli altri nomi, ci vogliano scusare i diretti interessati, sono di contorno, anche perché non ci risulta si siano mai interessati attivamente alla vita politica di questo paese (questo vale anche per i non citati componenti della lista "nepinsieme"), ma due di questi meritano comunque una citazione: Francesco Bacchiocchi e Tonino Tronca. Il primo, che lavora nel patronato della CIA, ci fa saltare agli occhi il ritorno, seppur dietro le quinte, dei figliol prodighi Scoppa e Coretti (Petronio), il Primo si candidò 10 anni fa nella lista di Franco Vita, il secondo suo sponsor in quelle amministrative, sembrano essere tornati alla casa madre, anche perché scaricati dall'attuale sindaco. L'altro, Tonino Tronca, messo in lista, a quanto ci risulta all'ultimo minuto, in quota Soldatelli Pietro Senior, anch'esso scaricato a pochi giorni dalla presentazione delle liste da "nepinsieme". 

Per il momento ci siamo limitati ad approfondire (anche se parzialmente) le due liste che sembrano aver più possibilità di vittoria, ci scuseranno la lista di SEL e quella del M5S, che non riteniamo in grado di concorrere per la vittoria, molto altro ci sarebbe da dire sulle mancanze politiche e amministrative sia della prima che della seconda, ma al momento preferiamo fermarci qui, allo scambio di qualche partecipante e alla conoscenza più nel dettaglio di altri. 


sabato 11 gennaio 2014

Quattro anni dopo, voto annullato. Chiamparino: "Sono pronto". E ha l'endorsement di Renzi. 


A me fa molto ridere, ma veramente tanto.



Tra un anno si sarebbe votato lo stesso, Renzi da il via libero ad un  vecchissimo (2 mandati da sindaco a Torino, presidenza di una fondazione che ha (una) banca), e questo sarebbe il nuovo?

mercoledì 27 febbraio 2013

POTEVA ANDARE PEGGIO





Finito lo spoglio, le bocce sono ferme, si può iniziare a cercare di capire quello che è successo il 24 e 25 Febbraio 2013 in Italia.
Aldilà della solita retorica post elettorale dove chi ha vinto e chi ha perso, chi ha guadagnato voti e dove li ha presi, proviamo a vedere quello potrebbe succedere nei prossimi mesi, non anni ma mesi, perché questo Parlamento penso che durerà abbastanza poco.

Il nuovo Parlamento ha qualcosa di profondamente diverso da tutti quelli che lo hanno preceduto e questo lo si capisce vedendo le facce e ascoltando i commenti dei soliti tromboni di regime. Alla Camera dei Deputati il PD+SEL avranno la maggioranza assoluta dei seggi, ma con una nuova forza completamente avulsa dai giochi di potere che ha la bellezza di 108 deputati, ma la vera "rivoluzione" è al Senato. In quella Camera il PD e SEL non hanno la maggioranza assoluta e il M5S può diventare determinante.
Sul movimento di Grillo si è scritto tutto il contrario di tutto, fascisti, populisti, demagoghi, antipolitici, prosistema e antisistema, riformisti e anticapitalisti, reazionari e rivoluzionari, io che per anni sono stato all'interno del Blog di Grillo posso dire di conoscere abbastanza bene chi ci scrive e dico, cittadini. Nel bene e nel male solo cittadini. Ma non è questo il punto perché da quanto riesco a capire io saranno "guidati" per mano ad ogni decisione che dovranno prendere dal proprietario del partito. Questo non vuol dire che sarà un male assoluto, di certo nemmeno un bene assoluto. Vediamo il perché.

All'interno del movimento tantissime persone, anche quelle appena elette sono completamente a digiuno di politica parlamentare, il che se da una parte può essere un bene dall'altro è un disastro, piccolo esempio: nella puntata di oggi della Zanzara su Radio24 è stata chiamata al telefono una nuova eletta al senato del M5S e da quella breve conversazione si è capito benissimo che non sapeva minimamente come funzionassero i lavori parlamentari. Alla domanda "darete la fiducia ad un eventuale governo Bersani" la risposta è stata "valuteremo volta per volta, legge per legge", questo può andar bene in un comune, in una regione o a lavori parlamentari iniziati, ma non all'inizio della legislatura.

Come tutti i cittadini italiani dovrebbero sapere (e gli eletti al Parlamento meglio degli altri), quando si insedia una nuova legislatura, l'iter è sempre lo stesso: il capo dello Stato convoca tutti i gruppi parlamentari (capigruppo di Camera e Senato più il segretario del partito di riferimento) per le consultazioni (ovvero ascoltare il parere dei vari gruppi su chi accetterebbero come premier) per poter dare l'incarico al rappresentante dei gruppi parlamentari che ha più chances di creare una squadra di governo per ottenere la fiducia nelle due camere.

Quindi nel nostro caso, Bersani avrà l'incarico da Napolitano per creare un governo che dovrà presentarsi prima alla camera (dove è sicura la maggioranza) e poi al senato per ottenere la fiducia. Sul niente. Il Parlamento sarà chiamato ad esprimersi sui nomi presentati da Bersani nei vari ministeri e su un agenda di intenti che quel Governo cercherà  di portare avanti. Il che vuol dire che subito il M5S sarà chiamato ad una scelta di responsabilità per evitare che si torni a votare entro pochi mesi. Anche perché va ricordato che l'arma dell'astensione al Senato non potrà funzionare (al Senato l'astensione è un voto contrario).

Le aperture fatte da Bersani oggi verso Grillo vanno interpretate. Il navigato marpione proverà a mettere nel sacco quelli che secondo lui sono degli sprovveduti con varie promesse care ai grillini (etica pubblica e privata, tagli ai soldi parlamentari, ai rimborsi elettorali ecc.) ma proverà a lasciare fuori la ciccia. In questo caso sarà un bene che Grillo, che non è certo uno sprovveduto, comandi con il pugno di ferro i "suoi" eletti. Grillo ha una grande occasione, grandissima, far approvare tutto quello che vuole al centrosinistra con la minaccia di far cadere il governo in qualunque momento. Per la prima volta dal 1948 potrebbe davvero esserci lo spiraglio di qualcosa di rivoluzionario in Italia.

Facciamo un piccolo esempio scolastico, il reddito di cittadinanza. Su questo punto Grillo ha battuto fortissimo per tutta la campagna elettorale e l'ha ribadito anche oggi alla sua prima intervista dopo le elezioni. Ebbene, ha tutte le possibilità di farlo approvare.
Se Grillo vuole può far mettere in agenda questa proposta e, trovata la copertura finanziaria (suggerimento mio, taglio delle pensioni d'oro al max di 2 mila euro per tutti) portarla in parlamento per farla approvare.  Li la palla passerebbe nel campo del PD che, o l'approva o, oltre a perdere la possibilità di governare, perderà anche la faccia dal punto di vista elettorale perché dovrà spiegare ai suoi elettori il perché non porti a casa una legge così importante.

In termini elettorali sarebbe una debacle per il centrosinistra. Questo Grillo potrebbe farlo con tutto: Legge elettorale, falso in bilancio, conflitto d'interessi, ovvero tutto quello che gli elettori di centrosinistra e sinistra chiedono da anni.

Tra l'altro se il centrosinistra non farà cazzate avrà l'occasione per schiacciare definitivamente B. e farlo sparire per sempre dalla scena elettorale.

Questo dovrebbe fare Grillo e secondo me questo farà, anche perché è quello che lui sostiene da anni, che si facciano le "sue" cose, quelle che milioni di cittadini chiedono da anni e che forse stavolta potrebbero arrivare veramente.

mercoledì 6 febbraio 2013

FERMI TUTTI!




Sempre la solita solfa, il berlusca visto stasera intervistato da Floris sembrava uscito (oltre che dal museo delle cere di Madame Tussaud) dalla TV di 15 anni fa. Il ritornello, sicuramente ben studiato dai suoi spin doctor, è sempre lo stesso: demagogia a basso prezzo e bugie senza soluzione di continuità, qualche battuta sagace (complice anche l'intervistatore) e raro sprezzo del ridicolo, sentir dire da lui che in politica ci sono molti clown è davvero incredibile.

La vera cosa incredibile però è che da quasi 20 anni stiamo ancora discutendo (nella politica contemporanea) di Berlusconi. Non è il fatto di esserne ossessionati come ogni tanto cianciano i suoi lacchè, ma il fatto che volenti o nolenti l'agenda mediatica sotto campagna elettorale è dettata da lui. Vuoi perché controlla direttamente o indirettamente quasi tutti gli organi di informazione, nonostante internet che comunque dibatte (tranne qualche illuminato blog) delle notizie che passano in TV o sui grandi giornali, vuoi perché non esiste più un controcanto politico degno di questa parola.

Tutto a mio parere nasce dal primo governo Prodi. Anzi ad essere precisi alla sua discesa in campo. Un personaggio come lui titolare di concessioni statali (le TV trasmettono per concessione dello Stato) non sono candidabili per effetto della legge n. 361 del 1957, ma tralasciando questo "piccolo" dattaglio il centrosinistra ebbe l'occasione con il primo governo Prodi di mettere la parola fine al berlusconismo prima ancora di cominciare. Il primo atto governativo sarebbe dovuto essere una vera legge sul conflitto d'interessi, durissima, copiata pari pari magari a quella statunitense e sarebbe finita li. Invece no, dopo quasi 20 anni siamo ancora li a parlare delle menzogne sparate in TV dal cavaliere.

Possibile che non si è ancora capito come combattere questo "mostro" mediatico? eppure di bibliografia sull'argomento ce n'è a tonnellate. La campagna elettorale a cui (molto passivamente) sto assistendo è davvero paradossale, comunque speriamo che il 26 febbraio arrivi presto perché davvero non se ne può più.

Proprio mentre sto scrivendo in sottofondo c'è omnibus notte dove l'assurda conduttrice chiede a Ingroia se davvero pensa che come primo atto è davvero sicuro di fare una legge sul conflitto d'interessi e se non pensi che il Paese abbia bisogno prima di altre cose, ha ragione (come quasi sempre) Don Pizzarro: "stamo al medioevo".