martedì 23 settembre 2008

RITORNO AL 1760 - PARTE SECONDA


a breve di distanza dalla "bella storia" della mivar....
..................a grande richiesta (de chi? non se capisce)


IL SUPER IMPRENDITORE!


http://www.ilsalvagente.it/Sezione.jsp?titolo=''Fanculo%20voi%20e%20il%20sindacato''%20Caso%20eclatante%20a%20Salerno&idSezione=868

Leggendo l'articolo su "L'Unità" (giornale di parte a cui uno scoop per vendere non fa mai male) di un imprenditore di cui il dettagliato link sopra, mi sono incazzato.
Non mi sono incazzato per il fatto in se'. Non è dettagliato l'articolo e non conosco la situazione del luogo geografico né dell'ambiente della fabbrica. Quindi non so i lavoratori come stiano. Io so come stavo io. E come stanno altri qui vicino a me. Situazioni di questo genere sono situazioni di merda per chi ci lavora. Non hai diritti. Sei stagionale. Non devi rompere le palle. Sei stagionale. La vuoi la paga? Non rompere il cazzo sennò la prossima volta chiamo un altro. E' questa la situazione dei lavoratori in queste fabbrichette di pezzenti. Da me ce ne sono due simili. Più grandi magari di altre in cui le situazioni sono molto simili. Ce ne saranno sicuramente altre, ma non conosco le cose nei dettagli e non ne voglio parlare. So parlare di quelle che conosco personalmente. Perchè ci ho lavorato e perché qualcuno che conosco, e di cui mi posso fidare, ancora ci lavora.
Quello che accade in queste "fabbriche", come le chiamano qui, non è bello in molti casi per i lavoratori, specialmente se giovani, specialmente se precari. Qui da noi i precari non solo vengono trattati male dai "padroni" (aho mica je menano), però sono ricattucci taciti, le cose che non si dicono ma che tu capisci se ci stai dentro e se ci lavori.
Che fai sabato, lavori? ma mica me va.

sei sicuro?lo sai che poi se 'ncazzano.
ma si incazza chi? ma che "Vonno"? io il sabato non son mica tenuto a venire a lavorare. mi basta quello che prendo.
si c'hai ragione, però devono fa' la produzione e quelli "fissi" non ce vonno venì a lavorà. nei peggiori dei casi "tu je costi de meno de uno fisso"

Tu devi andare a lavorare perché se non vai il sabato c'è la possibilità che non lavori più (almeno in quel posto) tutto l'anno e negli anni a venire. E' questa la realtà che si vive, quella vera, almeno qui da me. Gente di 30/40 anni precaria da 20, che non solo non vede migliorare la sua condizione, ma anzi, la vede semmai peggiorare.
I sindacati non li vogliono più. I padroni, mica gli operai. Gli operai li vorrebbero forti come non mai perchè sanno che un sindacato forte li protegge. E' il sindacato debole e, se vogliamo corrotto, che non vuole. Il sindacato per gli operai deve essere forte "soprattutto" nel ragionamento "berlusconizzato" dell'operaio: "PERCHE'" lo paga. Quindi non spariamo sul sindacato in quanto tale ma su questi "sindacati" , "politici", "imprenditori" e, "giornalisti" vari che non vanno.

L'organizzazione sindacale è fondamentale per "vivere" bene un posto di lavoro. Se il "sindacato" però fa il "sindacato" e soprattutto è protetto da tanti altri "sindacati". E' semplice matematica alla fine. 100 lavoratori organizzati contano più di 1 padrone.
1000 lavoratori contano di più di 10 padroni; se i 100 lavoratori delle 10 diverse aziende fossero coordinate bene non ci sarebbero ricatti, ne sono sicuro. Ma il sindacato è debole, non per colpa sua, o meglio non del tutto. E' sempre stato un sasso nella scarpa dei padroni il sindacato, quindi chi ha il "capitale" ci ha "investito" per renderlo debole, dove ha potuto (è la cosa più semplice) materialmente, soldi? favori? a volte basta tanto poco per comprarsi una persona.
Dove erano più restii propaganda (a livello nazionale) che cade a cascata a tutti i livelli. L'ultimo in ordine temporale è Burlusconi. Da padrone si comporta così con i sindacati e la cosa "fantastica" è che, non solo i padroni come quello sopra citato reagiscono in questo modo, ma anche gli operai, che vedono i sindacati di alitalia diversi dai loro. Oppure uguali, che non fanno un cazzo. Però i sindacati che loro vorrebbero nelle fabbriche molto probabilmente sono gli stessi che vorrebbero i piloti e le hostess. Se trattano male il sindacato nazionale toccheranno anche il tuo e questo non lo renderà più forte, quindi più vicino a come lo vorresti, ma più debole di quanto già non sia.
e non so se è un bene.

alla fine di tutto questo mi rimangono queste domande:


a) La mamma degli imbecilli c'ha un sacco di figli. Sulle ali dell'entusiasmo per il Leader che spara sui sindacati, l'emulo pezzente fa una cazzata.
b) E' un messaggio neppure tanto velato a qualcuno?
c) Mi hanno portato indietro al 1760, ma con vestiti e tecnologie diverse?
d) Mi drogo e ho le allucinazioni?

aiutatemi...

venerdì 19 settembre 2008

DI CHI E' LA COLPA?





Ma insomma, come sono finite le cose in Alitalia?
Fallisce? Non fallisce? È fallita? E di chi è la colpa? Del vecchio governo? Di quello nuovo? Di amministratori vecchi e nuovi? Dei dipendenti? Dei sindacati? Proviamo a fare chiarezza, anche se non è affatto facile.
L’Alitalia, da anni tutti lo sanno e parecchi lo dicono pure, è una società in bancarotta. L’ultimo a doversi tenere la palla avvelenata è Berlusconi. Solo pochi mesi fa era Prodi, quindi ora partiamo da lui, che è colui dal quale tutto sembra iniziare, (in realtà parte da molto, ma molto tempo prima), ma partiamo dall’ex Presidente del Consiglio, è più comodo e si capisce prima. Allora, Prodi. Prodi prova a passare il “pacco” Alitalia ad una vendita (chiamiamola pure svendita, magari si poteva far meglio), comunque sia trova Airfrance, che, con condizioni ovviamente vantaggiose per lei (ricordiamo che Alitalia è in bancarotta da tempo, sommersa dai debiti, quindi il compratore per prendersi una società non sana chiede naturalmente dei vantaggi), decide di prendersela con tutti i debiti. Berlusconi non condivide questa scelta. Non si capisce perché (o si capisce bene, dipende da come la si vuol vedere), ma non vuole la Air france in Italia. Monta scuse, italianità, cordata italiana, troppi licenziamenti, ecc… ecc… ecc...
Ci si mettono pure i sindacati, che non accettano in toto il piano di Spinetta (l’amministratore delegato di Air France) ma sostengono che si poteva trattare. Intanto ci avviciniamo alle elezioni e Berlusconi tuona in campagna elettorale: “dopo le elezioni Air france scapperà, lo sanno che al nuovo premier non piace”. Puntualmente vince le elezioni e Air france sparisce. Va detto anche che nel 2001 il piano Alitalia-AirFrance-KLM di fusione avrebbe rilevato la società lasciando il 35% ad alitalia, ma il nano disse NO e il piano andò a monte. Arriviamo velocemente a ieri. Attraverso debiti, prestiti ponte e bugie da tutti i fronti. Cosa è successo ieri? La Cai, che sembra il verso dei poveri cani quando piangono, ha ritirato l’offerta. L’offerta, lo ricordiamo per i più distratti, era di prendersi la good company (quella senza debiti) e lasciare al popolo la bad company (i debiti), per poter guadagnare meglio alle spalle di quelli che nel frattempo gli pagano i debiti. Tutto questo a due soldi. Ricordiamo altresì che l’offerta (migliorabile) di Air france era di prendersi tutto, anche i debiti, e l’avrebbero comprata, cioè davano più soldi allo Stato di quanto hanno proposto questi 18 “pezzenti” italiani. In tutto questo i sindacati che c’entrano? I sindacati, per bocca di Berlusconi “ è tutta colpa della CGIL”, hanno fatto la loro parte. I confederati, ovvero CGIL, CISL, UIL, e quello della Pollastrini (quella che presenzia spesso a “Ballarò”) l’UGL (che è quello di destra, per chi non ha in mente le sigle) erano d’accordo. La CGIL fino all’ultimo ha tentennato. Non era d’accordo, ma per motivi “politici” doveva firmarlo, ha temporeggiato fino all’ultimo e alla fine cosa ha fatto? Ha detto che avrebbe firmato. Per voce del suo rappresentante massimo, Epifani, nella giornata di ieri ha detto che avrebbe firmato il contratto che proponevano gli imprenditori. Allora perché gli imprenditori sono scappati lo stesso? Perché CGIL, CISL, UIL e la Pollastrini (la chiamo così perché la sigla non me la ricordo mai..ah sì l’UGL) NON hanno la maggioranza dei lavoratori tesserati. Sono in minoranza. Il 60% dei lavoratori che hanno una tessera sindacale stanno con gli autonomi. E gli autonomi hanno detto no alla proposta della cordata italiana. Quindi i lavoratori, o meglio la maggioranza dei lavoratori tesserati con i sindacati, hanno rifiutato e hanno vinto la battaglia anche senza l’appoggio delle 4 single più famose, ma che in questo particolare campo (il trasporto aereo) non hanno voce in capitolo. Quindi hanno vinto i LAVORATORI di Alitalia e, se chi ci lavora ha deciso che devono fallire, perché cosi è meglio per tutti, che fallisca Alitalia. I motivi sono su tutti i giornali di oggi. Basta leggerle, le notizie.

giovedì 18 settembre 2008

Poi dici: i pregiudizi...



L'eutanasia è "quando decadono tutti i reati" (Cristina Buccino)

La "Sorbona" è un piatto tipico (Enrica Pintore)

Il referendum per scegliere tra Monarchia o Repubblica, in Italia, si è svolto a fine Ottocento (Greta Bignami)

Le Crociate sono viaggi in nave da costa a costa (Costanza Caracciolo)

Tony Blair è il Presidente russo (Jade Canali)

I nomi tra le parentesi sono quelli delle aspiranti prossime "veline" di "Striscia la notizia".

Le frasi che li precedono sono invece alcune delle risposte date da loro alle domande di cultura generale. Facile sparare sulla croce rossa, però forse a tutto c'è un limite.

mercoledì 3 settembre 2008

Nella Mia Ora Di Liberta'

Di respirare la stessa aria
di un secondino non mi va
perciò ho deciso di rinunciare
alla mia ora di libertà
se c'è qualcosa da spartire
tra un prigioniero e il suo piantone
che non sia l'aria di quel cortile
voglio soltanto che sia prigione

E' cominciata un'ora prima
e un'ora dopo era già finita
ho visto gente venire sola
e poi insieme verso l'uscita
non mi aspettavo un vostro errore
uomini e donne di tribunale
se fossi stato al vostro posto...
ma al vostro posto non ci so stare

Fuori dell'aula sulla strada
ma in mezzo al fuori anche fuori di là
ho chiesto al meglio della mia faccia
una polemica di dignità
tante le grinte, le ghigne, i musi,
vagli a spiegare che è primavera
e poi lo sanno ma preferiscono
vederla togliere a chi va in galera

Tante le grinte, le ghigne, i musi,
poche le facce, tra loro lei,
si sta chiedendo tutto in un giorno
si suggerisce, ci giurerei
quel che dirà di me alla gente
quel che dirà ve lo dico io
da un pò di tempo era un po' cambiato
ma non nel dirmi amore mio
Certo bisogna farne di strada
da una ginnastica d'obbedienza
fino ad un gesto molto più umano
che ti dia il senso della violenza
però bisogna farne altrettanta
per diventare così coglioni
da nn riuscire più a capire
che non ci sono poteri buoni

E adesso imparo un sacco di cose
in mezzo agli altri vestiti uguali
tranne qual'è il crimine giusto
per non passare da criminali.
Ci hanno insegnato la meraviglia
verso la gente che ruba il pane
ora sappiamo che è un delitto
il non rubare quando si ha fame.

Di respirare la stessa aria
dei secondini non ci va
e abbiam deciso di imprigionarli
durante l'ora di libertà
venite adesso alla prigione
state a sentire sulla porta
la nostra ultima canzone
che vi ripete un'altra volta
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti

Fabrizio De André