mercoledì 6 febbraio 2013

FERMI TUTTI!




Sempre la solita solfa, il berlusca visto stasera intervistato da Floris sembrava uscito (oltre che dal museo delle cere di Madame Tussaud) dalla TV di 15 anni fa. Il ritornello, sicuramente ben studiato dai suoi spin doctor, è sempre lo stesso: demagogia a basso prezzo e bugie senza soluzione di continuità, qualche battuta sagace (complice anche l'intervistatore) e raro sprezzo del ridicolo, sentir dire da lui che in politica ci sono molti clown è davvero incredibile.

La vera cosa incredibile però è che da quasi 20 anni stiamo ancora discutendo (nella politica contemporanea) di Berlusconi. Non è il fatto di esserne ossessionati come ogni tanto cianciano i suoi lacchè, ma il fatto che volenti o nolenti l'agenda mediatica sotto campagna elettorale è dettata da lui. Vuoi perché controlla direttamente o indirettamente quasi tutti gli organi di informazione, nonostante internet che comunque dibatte (tranne qualche illuminato blog) delle notizie che passano in TV o sui grandi giornali, vuoi perché non esiste più un controcanto politico degno di questa parola.

Tutto a mio parere nasce dal primo governo Prodi. Anzi ad essere precisi alla sua discesa in campo. Un personaggio come lui titolare di concessioni statali (le TV trasmettono per concessione dello Stato) non sono candidabili per effetto della legge n. 361 del 1957, ma tralasciando questo "piccolo" dattaglio il centrosinistra ebbe l'occasione con il primo governo Prodi di mettere la parola fine al berlusconismo prima ancora di cominciare. Il primo atto governativo sarebbe dovuto essere una vera legge sul conflitto d'interessi, durissima, copiata pari pari magari a quella statunitense e sarebbe finita li. Invece no, dopo quasi 20 anni siamo ancora li a parlare delle menzogne sparate in TV dal cavaliere.

Possibile che non si è ancora capito come combattere questo "mostro" mediatico? eppure di bibliografia sull'argomento ce n'è a tonnellate. La campagna elettorale a cui (molto passivamente) sto assistendo è davvero paradossale, comunque speriamo che il 26 febbraio arrivi presto perché davvero non se ne può più.

Proprio mentre sto scrivendo in sottofondo c'è omnibus notte dove l'assurda conduttrice chiede a Ingroia se davvero pensa che come primo atto è davvero sicuro di fare una legge sul conflitto d'interessi e se non pensi che il Paese abbia bisogno prima di altre cose, ha ragione (come quasi sempre) Don Pizzarro: "stamo al medioevo".

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