giovedì 1 ottobre 2009

Gelmini-Caligola


"Vorrei che a farlo cadere fosse un giudizio elettorale sul suo operato politico, e non una campagna giornalistica sulle sue scopate con le escort: soprattutto quando questa campagna è spalleggiata da Avvenire, che ha usato ben altri pesi e misure per la pedofilia ecclesiastica e per la sua copertura da parte dell'allora cardinale Ratzinger (...) Il mio problema è proprio lei signor ministro. E non tanto e non solo perché ricopre una carica per la quale non ha la minima competenza, ma anzitutto e soprattutto per le innominabile motivazioni che hanno portato lei e la sua collega Mara Carfagna alla carica che ricoprite (...).
C'entra la necessità etica di non collaborare con chi costituisce, nella Roma di oggi, l'analogo dei cavalli-senatori di Caligola nella Roma di Ieri (...). I razzisti veri sono altri, e cioè coloro per i quali tutti gli ebrei sono democratici e tutti gli islamici fondamentalisti. E invece ci sono ebrei fondamentalisti e islamici democratici; negarlo significa fare di tutta l'erba un fascio, e a me i fasci non piacciono, di qualunque "razza" siano. Mi piacciono invece molti ebrei democratici, da Amos Luzzato a Moni Ovadio a Noam CHomsky, dei quali sono amico, e sto benissimo anche con ebrei ortodossi come il premio nobel per l'economia Robert Aumann. Sono i fondamentalisti che non mi piacciono e se questo significa non essere simpatico a certa gente, compresa lei, sopravviverò bene ugualmente. Anzi, molto meglio che se fossi simpatico a loro e a lei".
Piergiorgio Odifreddi distrugge così sul Fatto Quotidiano la Gelmini che dal palco della festa del PDL aveva pensato bene di definire il matematico un "imbecille" e un "razzista".

Che paese è dove una che per diventare avvocato fa l'esame a Reggio Calabria perché "è più facile" e diventa ministro per doti di letto si permette di apostrofare così un insigne professore universitario giudicatelo voi.

poi giro pagina e a pag. 10 del Fatto trovo un articolo di Ferruccio Pinotti di cui ho letto tempo fa "poteri forti" inchiesta sconvolgente sul caso Calvi che illustra gli accordi fra Comunione e Liberazione e la Lega Nord. Consiglio a tutti di leggerlo perché ne vale veramente la pena. Eccone un piccolo stralcio: "Proprio le complicità della sinistra rendono forte e pregnante l'intesa tra C.L. e Lega. Al Meeting di Rimini 2009 gli invitati d'onore, oltre ai vertici della Lega, sono stati invitati Pierluigi Bersani e Enrico Letta, non Silvio Berlusconi, il cui mancato invito (il cavaliere non è stato gradito nemmeno per un saluto) è apparso un segnale chiarissimo: la galassia di Comunione e Liberazione considera già archiviato Berlusconi".
Di Pinotti ho appena comprato "l'unto del signore" che parla indovinate di chi? Sono proprio curioso di leggerlo visto l'effetto che mi fece "poteri forti" (alcune notti avevo problemi a prender sonno).



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