domenica 8 maggio 2011

L'inesorabile fine di un mediocre che volle farsi re


Allora, leggo da "Il fatto quotidiano" le seguenti notizie:

Parto dalla fine dell'articolo a questo link




1) Al Palasharp di Milano che, va ricordato, è una città con 1,2 milioni di abitanti (di cui aventi diritto al voto più o meno la metà), il fatto che a sentire il comizio di B. c'erano circa 4 mila persone -una parte di esse venuta in pullman dalla Liguria e da altre non precisate regioni del nord (ma se anche fossero state residenti nel comune più limitrofo a Milano, avrebbe significato non essere comunque residenti a Milano, e quindi non poter  votare alle comunali)- dovrebbe essere un dato allarmante per lui e per tutti i suoi cortigiani.

2) Erano presenti tutti i candidati (e presumo relative famiglie) tranne quello dei manifesti delle toghe-Br e quello che parlava con il mafioso, tutti i vertici del PDL lombardo (e presumo relative famiglie) che in totale faranno un paio di cento persone (mi tengo basso perché saranno molte di più, ma io sono buono), quindi ad ascoltare B. e la Moratti candidato sindaco di Milano c'erano sì e no 3.700 persone (in una città di 1,2 milioni di residenti di cui almeno 600.000 votanti).

3) Che alle comunali che videro vincitrice la Moratti, B. candidato per fare da traino, prese 53 mila preferenze, che alla fine non erano poi così tante per uno come lui, con i mezzi che ha e soprattutto perché invita sempre a dare la preferenza direttamente a lui.

4) Che, chi al comizio dissente da quanto detto da B., viene punito, quindi dal capo non si dissente (almeno in sua presenza, o comunque non bisogna dirglielo, o meglio ancora non dirglielo davanti agli altri, perché non vuole fare brutte figure).

5) Che i suoi attacchi alla magistratura, ai comunisti, alle istituzioni hanno rotto i coglioni a tutti, perché lui si può difendere con tv e giornali prima che con le leggi ad personam, mentre i cittadini normali, anche se suoi elettori, se vengono pizzicati dalla magistratura passano dei brutti momenti e comunque vivono nel mondo reale a differenza sua. Quindi, se non stai in parlamento, ti alzi e te ne vai da un comizio del genere. 

Aggiungerei che:


Poco prima invece avevo letto in rapida successione alcuni titoli ed alcune notizie sparse che riporto di seguito:

E Bossi: «Napolitano ha ragione» Corriere della Sero On line

Ma il Palasharp non è pieno. titolo successivo sempre del Corriere della Sera On line.

Ovviamente B. fa sempre parte del cda quindi il titolo più grosso della pagina web è il Milan campione d'Italia.

Fate i collegamenti e tiratene le conseguenze se ne avete voglia.

Metteteci pure che, dopo Vito Mancuso e Roberto Saviano (almeno per ora e per un libro), anche Antonio Pennacchi abbandona la Mondadori (c'entrerà qualcosa anche l'intervista di Marina B. al corriere? a saperlo...) e viene fuori davvero un discreto quadretto.

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